domenica 22 maggio 2011

dalla risiera di San Saba


questo è un posto anomalo non c'entra coi carrelli ma è domenica piove l'ho presa da un libro di Covacich Trieste sottosopra è la lettera datata 5 Aprile 1945, di Pino robusti: non è un partigiano quando viene arrestato, lo diverrà nelle due settimane dentro la risiera di San Saba

Laura mia,
...da due giorni partono a decine uomini e donne per ignota destinazione. Puo essere anche la mia ora. In tale eventualità io trovo il dovere di lasciarti come mio unico ricordo queste righe. Tu sai Laura mia se m'è doloroso il distaccarmi sia pure forzatamente da te. Se quanto temo dovrà accadere sarò una delle centinaia di migliaia di vittime che con sommaria giustizia in un campo o nell'altro sono state mietute. Per voi sarà cosa tremenda, per la massa sarà il nulla, un unità in più ad una cifra con molti zeri. Ormai l'umanità s'è abituata a vivere nel sangue. Io credo che tutto ciò che tra noi v'è stato non sia altro che normale e conseguente alla nostra età, e sono certo che con me non avrai imparato nulla che possa nuocerti ne dal lato morale ne da quello fisico. Ti raccomando perciò come mio ultimo desiderio, che tu non voglia, o per debolezza o per dolore, sbandarti e uscire da quella via che con tanto amore, cura e passione ti ho modestamente insegnato. Mi pare strano mentre ti scrivo, che tra poche ore una scarica potrebbe stendermi per sempre, mi sento calmo, direi sereno, solo l'animo mi duole di non aver potuto prendere il fiore della tua giovinezza, l'unico e ambito premio della mia esistenza. Ora con te sono stato in dovere di mandarti l'ultimo saluto, ma con i miei me ne manca l'animo, quello che dovrei dire loro è troppo atroce perché io potessi dare loro un dolore di tale misura. Comprenderanno è l'unica cosa che io spero. Comprenderanno. Addio laura io vado verso l'ignoto la gloria e l'oblio, si forte e generosa.
Addio pino.

Grazie. 

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