domenica 30 dicembre 2012

tre pezzi facili per il mio funerale

 
Non è una idea originale, ne tanto meno unica nel suo genere ma occorre capire prima che sia troppo tardi che cosa si vuole fare al proprio funerale.
E' chiaro che non si fa poi tanto. 
Si sta "siccome immobili dato il mòrtal sospiro con la spoglia immemore orba di tanto spiro" .. ed è proprio per questo che ci tengo a immaginarmelo prima. 

Secondo le condizioni di umore  mi si manifesta diverso e confuso. quindi ora che lo ho a mente lo butto giù così com'è poi magari se cambio idea, anche fosse la settimana prossima.lo cancello  una volta scritta la traccia quella è, e così rimane.Questa cosa è rimasta in sospeso da Giugno ad occhio e croce, troppo tempo. Intanto bisogna vedere chi c'è,

LA GENTE 
Io spero ci sia tanta gente, magari qualcuno realmente dispiaciuto. Se capitasse poi un festivo magari di domenica, così "salvo la Roma/Lazio in casa" un bel pacchetto di amici e parenti ce lo assicuriamo.primavera inoltrata di quelle giornate col sole che scalda e il vento che scompiglia capelli e gonne.


IL RITO  
Una sepoltura o una semplice cerimonia, meglio una cena, senza il rito religioso, non saprei quale in realtà, una cosa  semplice, a casa tra amici e se venisse magari qualcuno da fuori sarebbe anche meglio.

ABBIGLIAMENTO  
Informale anche se con classe com'è buona educazione, qualcuno magari in divisa e magari qualcuno dei centri sociali, aristo_casual diciamo, magari camminano assieme, ne sarei contento. 
Autorità ? Non credo, forse qualche collega se gli va, ma non le Istituzioni, per quelle non conto. e comunque non me ne vengono a mente che si scomoderebbero. 






MUSICA 
Ma una festa si questa è l'idea che mi piace.
Me la figuro con la banda di zingari che spesso sta a piazza del popolo, che suona Libertango e Henry Mancini, Herbie Hancock e Modugno con la stessa follia cacofonica di un ritmo turbo folk.

LO SCENARIO
I parenti e gli amici li vorrei ubriachi di vino rosso, è molto scenica 'sta cosa,  profuso a grandi quantità, per scaldare i cuori e dare alla vita un senso di continuità e la possibilità di parlare a sproposito di ricordi gioiosi. Mi piacerebbe che ridessero, con quelle risate grasse tenute fino allo scoppio come di un petardo, con le signore dabbene che si voltano e fanno di no con la testa dipinta di azzurro.
E se poi  Mi fosse possibile, velocemente sentire qualche attacco dei "ti ricordi la volta che con Daniele siamo stati a " non di più, non per intero. Perché poi io lo so che si arriva alla mia gaffe fantozziana o la caduta di stile, quindi la grassa risata. Ma ci stà, a me piace.  
Poi qualche bella donna almeno una ex ?  magari più di una. Se ne venissero due sarebbe un colpaccio.
Ma sono cose che le donne non fanno, almeno io penso. Mi incuriosisce quest'aspetto. verrebbero ? Mettiamo di si. Si riconoscerebbero tra loro? e che si potrebbero dire ? Come si guarderebbero poi. 
Deluse  ? Offese ? Amorevoli, in fondo mi avrebbero voluto bene dovrebbero esserci non dico tante ma almeno un paio. E che cazzo sono morto vogliamo finirla di litigare? 
La curiosità mi divora. Forse non verrà nessuna. Tutto quel vino sprecato e tutte quelle lacrime risparmiate, Uff,  io le donne non le capisco ancora, e visto che sono io il morto non credo avrò altre possibilità. 
Però io ci andrei al loro, anche con gli attuali e prossimi compagni, in fondo io le ho amate almeno per un po' di tempo.  Noi però anche se non vengono facciamo festa uguale. In fondo se mi hanno o le ho lasciate un motivo ci sarà stato, e visto la dipartita è meglio non indagare. 

CIBO  
non deve mancare, che cosa si mangia al Conforto ? 
a mio avviso roba semplice, torte rustiche (niente interiora è di cattivo gusto) formaggio, affettati e pane Lariano, una pasta e ceci, carciofi crudi e pinzimonio (Cazzimperio). polenta di Farro burro e salvia e saltimbocca,  fichi e prosciutto,  pizza bianca schiacciata. e tanti tantissimi dolci.

Bambini che si abbuffano con le mani appiccicate di miele e zucchero a velo, pezzi di ricotta stracciata da cannoli e macchie di crema e cioccolato sui colletti bianchi delle grandi occasioni 

Qualcuno dovrebbe consolare mio figlio dicendogli che lui non c'entra niente con questa storia e che non poteva farci nulla, che io gli ho sempre voluto bene e che stia tranquillo se esiste il paradiso dei pastafariani quello con il vulcano che erutta birra e le ancelle in topless io sono là.  

Poi la festa che cosa dovrebbero suonare ? funk elettronica jazz e quello che vi piace di più basta che ci sia caciara (confusione). Poi  io li ho conosciuti tanti e tante tra cantanti e artisti. qualcuno potrebbe cantare per cortesia per me questa  :


anche se è triste per me non lo è affatto.   
E peggio di Vedrai Vedrai di Tenco ma stiamo là. 

E infine una beffa. 
Questo ci vorrebbe una uscita di scena con le carte in regola vuole la beffa. uno schiaffo morale tipo Big Chill o all'inglese con eredità date ai cani. 

Ci sto pensando ma qualcosa in mente mi verrà :) 









lunedì 17 dicembre 2012

il Metemerismo dei folletti degli accendini.


È stato dimostrata dal professor Arthur Kauphmann della libera università di Bouder Maier in Baviera, dopo anni di lunghe e faticose ricerche genetiche il metemerismo dei folletti degli accendini. La pubblicazione sul “New Journal of Scientific Paranormal Activities” ha destato sconcerto tra i produttori di tabacco. 
L'acuto studio del professore ha dimostrato che per quanto esistano i folletti degli accendini, questi sono impossibili da fotografare a causa di una mutazione genetica.

Sulla esistenza dei folletti degli accendini Bic credo che nessun fumatore contesti.

Questa curiosa mutazione genetica dei più noti e comuni folletti della foresta nera, si differenzia sostanzialmente per due aspetti fondamentali:
la diffusione più vasta territoriale (il gruppo è diffuso in quasi tutti i paesi del globo),
una maggiore sensibilità alle alte frequenze cioè il folletto cittadino o degli accendini, possiede un padiglione uditivo leggermente meno sensibile,
la terza meno scontata : il Metemerismo.

Lo studio basa la sua teoria su un dettaglio che altri non avevano considerato. 
Non riusciamo a vedere “i folletti che fanno sparire gli accendini” perchè “per anni i nostri ricercatori si sono basati sul fenomeno visivo, tentando inutilmente di impressionare pellicole al nitrato di argento”.

Ora “mentre questo è stato sufficiente a trovare i folletti nei boschi”, la cosa non funzionava sulla mutazione genetica cittadina... “abbiamo quindi utilizzato un modo semplice ci siamo posti delle domande”
Quali sono le differenze principali tra città e boschi ?
Perchè rubano gli accendini ?

La risposta è semplice ed unica la temperatura.

A questo punto abbiamo riflettuto sulle temperature, quindi se le abbassassimo di molto improvvisamente ? Come per incanto sono comparse le prime tracce”.
Era noto grazie a John Fartell (del MIT di Boston ndr) il principio della velocità dei folletti e il relativo spostamento delle molecole a velocità ridotta, ed anche l'uso di un abbigliamento di colore nero e casual da parte dei folletti di città.
Questa particolare variazione dell'abbigliamento aveva sempre secondo Fartell una forte scossa alla loro fotosensibilità, probabilmente dovuta così almeno sostiene lo studio “ad una necessità di sopravvivenza e mimesi con l'ambiente cittadino”.

Hainz ha quindi costituito la prima osservazione genetica su una “interessante e al momento unica conosciuta variazione stealth su organismi viventi, che impedisce alle frequenze colorometriche di essere percepibile all'occhio umano”. 

Essendo la loro temperatuta basata attorno ai 1500 k (kelvin), nessuna macchina fotografica o telecamera aveva i sensori giusti per vederli. 

Ora il professore e tutto il suo staff hanno creato una macchina la Hainz 01, che altro non è che un oscillatrometro di Boch posizionato ad una temperatura tra i 1000 e i 2000 kelvin (con forti cromazioni blu) con una lente di ingrandimento Zeiss x10 e una normale macchina fotografica Istamatic Una sei per sei a ccd di 1/3 di pollice. 

Forniti di un alto numero di accendini e un abbattitore di temperatuta lo staff si è posto in una cella frigorifera di un noto ristorante del centro e il gioco è fatto.

Dopo due settimane di appostamento hanno ottenuto la prima immagine : questa









Ora sfido la chiunque a dire che i folletti degli accendini non esistono. 



domenica 16 dicembre 2012

CAFFE SAN MARCO TRST


La gente entra e esce dal Caffè, alle sue spalle i battenti della porta continuano ad oscillare, un lieve soffio d'aria fa ondeggiare il fumo stagnante. L'oscillazione ha ogni volta il fiato più corto, un battito cardiaco più breve.
Sul bancone rilucono le coppe di frutta e le bottiglia champagne, un abatjour rosso striato è un iridescente medusa in lato i lampadari splendono fluttuano come lume nell'acqua. La storia dice che il San Marco è stato aperto il 3 gennaio 1914 – nonostante le resistenze del consorzio triestino tra caffettieri, invano rivoltosi per impedirlo, all'Imperialregia luogotenenza – divenendo subito il ritrovo della gioventù irredentista e anche un laboratorio di passaporti falsi per i patrioti antiaustriaci che volevano scappare in Italia. 

“Facile per quei giovanotti” borbottava il signor Pichler, ex Oberleutnant, sul fronte della Galizia durante le ecatombi del '16, “si divertivano un mondo con quel traffico di fotografie tagliate e incollate, era come tirare giù una di quelle maschere e mettersela in faccia, senza pensare che è lei che può tirarti nel buio e farti sparire, come quella volta, tanti di loro e di noi in Galizia e nel Carso. …


il San Marco è un vero Caffè periferia della storia contrassegnata dalla fedeltà conservatrice e dal pluralismo liberale dei suoi frequentatori .pseudo caffè sono quelli dove si accampa una unica tribù.
Ogni endogamia è asfittica. Al San Marco trionfa vitale e sanguigna, la varietà vecchi capitani di lungo corso, studenti che preparano esami e e studiano manovre amorose, scacchisti insensibili a ciò che succede intorno turisti tedeschi incuriositi dalle piccole targhe dedicate a piccole e grandi glorie letterarie già assidue a quei tavoli, silenziosi lettori di giornali, combriccole festose e inclini alla birra bavarese o al verduzzo, anziani grintosi che deprecano la nequizia dei tempi, saccenti contestatori, geni incompresi, qualche yuppie imbecille, tappi che saltano come salve d'onore specie quando il dott. Bradaschia, già diffidato per millantati crediti e interdetto dal tribunale.





Il caffè è un brusio di voci …. voci si levano si confondono le si sente alle proprie spalle avviandosi in fondo alla sala. Non è male riempire i fogli sotto le maschere che ridacchiano tra l'indifferenza della gente seduta intorno. Quel bonario disinteresse corregge il delirio di onnipotenza latente della scrittura che pretende di sistemare su pezzi di carta e di sdottorare sulla vita e sulla morte. Cosi la penna s'intinge volente o nolente in un inchiostro temperato con umiltà e ironia.



La paura bussa alla porta. La fede va ad aprire. Fuori non c'è nessuno.


Scrivere significa sapere di non essere nella Terra Promessa e di non potervi arrivare mai ma continuare tenacemente il cammino nella sua direzione, attraverso i deserto. Seduti al caffè si è in viaggio come in treno, non si può apporre a nulla una vanitosa impronta personale, non si è nessuno.

Claudio Magris Microcosmi

sabato 15 dicembre 2012

Agosto nel reparto verdure


Dentro il centro commerciale
Reparto verdure
Davide guarda la altana delle buste
pensa ad parla ad alta voce :
chissà perché ci sono solo buste grandi.

Una signora con domestica al seguito lo guarda male. E bisbiglia qualcosa all'indiana che le sta dietro.cosi sorridente lo guarda male anche lei.
Scocciato prende il rotolo delle buste in mano, fatica a staccarne una dalle altre. 
Si aggira tra le scaffalature del reparto verdure guarda e si ferma.

Si avvicina una signora anziana. Si frappone tra lui e una verdura e lo sposta con il corpo.
Davide scarta la signora e infila rapidamente tre mele renette e va alla bilancia.
Marco il commesso del supermercato lo guarda.
Davide pone la busta sulla bilancia e inizia a guardare i numeri, si sposta e va veloce tra le scaffalature. La signora anziana si sposta alla bilancia. Davide corre. Arriva alla bilancia, schiaccia velocemente il numero. (Marco presente) immobile.
Esce lo scontrino 13 euro.
la Signora si rivolge a Davide
Mi scusi giovanotto a che numero sono le zucchine ?
Davide Non lo so signora, non ha visto se ci sono disegnate
poi guarda Marco e fa segno a Marco “è toccato”.
Signora a Davide Scusi sarebbe cosi cortese
Marco Lo sa che DEVE usare i guanti quando prende le verdure
La signora gli mostra i suoi con faccia di rimprovero.
Davide li guarda entrambi
Marco indica l'altana delle buste di plastica col dito.
Davide sorride a denti stretti.
Davide se attende un attimo signora glielo dico
Davide va all'altana e si infila il guanto poi va tra le verdure alza il cartello legge il numero torna. Davide signora è il 24 …
la signora schiaccia i pulsante e lo scontrino lo attacca Marco
La signora a Marco grazie gentile
Davide Ma le mie mele ?
La signora porge la busta a Davide
senta giovanotto non ho tempo da perdere...
Marco ferma per il braccio Davide lo guarda male e dice
Marco la smetta di infastidire la signora
Davide si, scusi non volevo è solo che tre mele piccole non costano 13 euro
Marco attenda che finisce la signora e poi rifarà il suo scontrino
Davide cercavo solo di fare un po di spesa.
Marco questo non la autorizza a trattare male nessuno 
Davide ma non li fate i corsi di customer satisfaction
Marco  certo ci insegnano a sorridere e a uccidere i clienti senza lasciare tracce di sangue sul pavimento 
Davide e camminate poi sulle braci ardenti ?
Marco ma è venuto qui a giocare ?
Davide non è stato attento al corso lo immaginav
Marco  perchè non sparisce velocemente ? 
Davide non posso pagare 13 euro tre mele, quindi adesso le metto dietro il latte a lunga conversazione e quelle cose tipo le alici che non spostate mai finchè un giorno i semi germoglieranno e vi chiederete come sia possibile che sia nato un albero in questo regno del polistirolo 
Marco sparisci 
Davide ok queste allora le porto con me.   


Davide se ne va seguito da marco con gli occhi e una certa preoccupazione per la possibilità che l'albero venga davvero a crescere tra le scaffalature. 


mercoledì 12 dicembre 2012

interno centro commerciale.


centro commerciale interno giorno luci al neon.

Lucia è all'interno del reparto macelleria la fila è lunga parla con un dipendente con i capelli bianchi

Lucia si lo so, mi dispiace.  
Dipendente ma una lettera di richiamo, perché
Lucia per due ritardi e perché sei capo un reparto.
Dipendente ma erano di pochi minuti e sono giustificati, ho famiglia, due figli
Lucia senti funziona così la direzione ogni anno taglia qualcosa i costi del personale per il 10 per cento e da qualche parte vanno a tagliare
Dipendente sono quindici anni che lavoro con voi non sono mai mancato un giorno
Lucia ma non centra nulla il tuo lavoro, è il costo che guardano. Più sei anziano e più guadagni, un altro ritardo e sei fuori. Rischiamo tutti io stessa.
Dipendente ma non può parlarci lei
Lucia e con chi ? Non c'è una persona dietro questo, io non so chi decide cosa, ognuno fa il suo senza sapere cosa fa l'altro, siamo solo numeri. E' come nel grande fratello, quello vero non la Casa, ognuno è vittima e carnefice, controllante e controllato. E' un sistema .
Dipendente che posso fare cosa mi consiglia
Lucia Stai tranquillo arriva puntuale io ti ho cambiato l'orario in modo che puoi entrare alle otto e mezza. Appena puoi cercati un altro lavoro
La guarda Dipendente grazie.
Lucia di più non si può fare.

Si avvicina una signora - Signor Mario Me lo da un chilogrammo di carne per il ragù
dipendente certo signora glielo faccio subito guardi ho della coda se la vuole

Lucia guarda la fila al banco gira i tacchi e se ne va.

Mentre passa per i reparti vede un uomo in camicia e giacca disperato in mano ha un foglio di carta e guarda i pannolini, nel mentre è al telefono con la moglie urla e si agita
Uomo non lo so qui non capisco c'è scritto aspetta forse ho risolto - Guarda Lucia disperato. Lucia si avvicina
L'uomo rapidamente chiude al telefonata la prende per il braccio e la trattiene.

L'uomo Mi aiuti la prego...
Lucia se posso
L'uomo guardi questa
le porge un foglietto con sopra scritto l'elenco della spesa
Lucia non capisco bene
L'uomo indica col dito Pannolini
Lucia gli indica la parete di fronte
L'uomo si ma che taglia ?
Lucia l'ha mai preso in braccio il pupetto ?
L'uomo si qualche volta
Lucia Bene quanto era grande da uno a cinque
L'uomo allarga le braccia non lo so così
Lucia e si ricorda quanto pesava ?
L'uomo Sarà stato cinque chili
Lucia e sa anche quanti mesi fa è nato ?
L'uomo Tre mesi fa
Lucia bene tre mesi cinque chili, vede c'è scritto è una misura da tre mesi
prenda quelli
L'uomo sollevato grazie grazie
L'uomo e per il resto ?
Lucia E' affare suo poteva pensarci prima di fare figli oppure mandi la signora
ora mi scusi dovrei vado a lavorare
L'uomo grazie comunque
Lucia prego. Mi scusi ma lei cosa fa nella vita ?
L'uomo sono ingegnere
Lucia immaginavo.
Lascia l'uomo con le sue perplessità e al telefono e va avanti.

venerdì 7 dicembre 2012

Le mode alimentari e le Università Inglesi


Dopo una accurata scelta tre decimi di secondo netti, acquistiamo la nostra scatola di biscotti quella “con”, quelli che a Nicolò ha consigliato la pediatra, una santa donna.


Niki mi mostra quelli che compra sua madre cioè la mia ex moglie, identici ma con Plus di qualcosa. 

Arricchiti direi, biologici, pseudo sani, alle pere, al grano saraceno, al broccolo martignano, al marciapiede indiano, al tuperzio... cosa sono questi Plus ? 

Sono le mode lanciate dagli allarmi Inglesi, trasmesse a reti unificate da tutte e sei/nove reti televisive. 

In variante salutista, con ingredienti chic e confusi, esperimenti di alcuni californiani sotto effetti di droghe, aiutati dalle multinazionali che si sono convertite agli Hippy solo per vendere le stesse porcherie di prima con un notevole margine di profitto aggiuntivo. 

Iniziano con il Telegiornale delle 20,00 “da un attento studio dell'università del Grapeshire è risultato che su un campione di seicento individui morti per assideramento, che il sodio in eccesso causa cecità, (come l'onanismo), segue piccola intervista al dietologo di turno che dice ovvietà tipo “non è necessario conservare la carne sotto sale”, aggiungerei - se si possiede un frigorifero -, ne mangiare il sale leccandolo tanto per farsi venire sete di Birra o tequila reposada.

Una dieta deve essere ricca di frutta e verdure etc. etc... Gli studi delle università inglesi derivano a mio avviso, dalle scelte di Marketing delle multinazionali che commissionano la ricerca. I risultati sono sempre lapalissiani, garantiscono cioè che esiste una correlazione tra abuso alimentare, e diete povere di varietà con le malattie. Il cibo di cui ci nutriamo è in fondo il mattone del nostro corpo, carbonio, acqua, vitamine, proteine, zuccheri, se ne abbiamo solo una e siamo carenti delle altre, probabilmente ci verrà un brutto male. 

Come soluzione al problema, l'università inglese suggerisce l'abolizione di una qualsiasi cosa a caso: pasta, olio di oliva, strutto, farina infine suggerisce una dieta che segue una deficiente in minigonna e tette in mostra, cioè una Rock Star, o qualunque personalità Idol americana famosa.  Mai che la moda la lanciasse zia Assunta da Cosenza, o Ludovica da Ferrara.  Viene poi ribattuta dalla rubrica Gusto, Mondo cibo, Mode, Lifestyle, e da shopping on line a casa tua.  Due settimane al massimo e ogni settore del supermercato si aggiorna con la papaia liofilizzata. 

In tutte le sue varianti più astruse Hamburger con papaia, Succo di papaia in polvere, Ammorbidente alla papaia, vestiti eco e solidali derivati dalla corteccia di papaia, biscotti cibo per cane riso soffiato e assorbenti con la Papaya. 

Probabilmente è stato inventato un aroma papaia derivato dal Mais e qualche paese dell'Africa o del Sud America ha in corso un colpo di stato con relativo crollo del prezzo sul mercato della papaia.

Dal TG: “la grande cantante "Brunga" usa la dieta Frutta fresca e papaya con verdure liofilizzate, perché non le piace perdere tempo e fare la pipi … ha dichiarato che fra sei mesi si sposa con il polpo Jonny dell'acquario di Tampa, fra dieci mesi sforna un figlio di nome Rocketz, domani esce il suo trentanovesimo album, dedicato al figlio Pierre, il film “estreme catastrofi lupi mannari, nella mia scuola” esce domani 
mentre “Amore io ti twitto tu rispondi con i link sbagliati ? " a Natale. 

Passiamo ora altre notizie: il papa è stato rapito stamane dai Marziani, non si conoscono ancora le cause ne gli effetti...

Io nel mio piccolo mi chiedo : cosa mangia Rocco Siffredi, a parte le patatine. Questa si che sarebbe una dieta interessante. Dopo venti e passa anni di onorata carriera. "Rocco ti stimo".  Ma gli inglesi purtroppo non studiano la sua dieta.


http://youtu.be/GV9tV7Vyil4