giovedì 14 novembre 2013

Tacchi misti : una cosa meravigliosa che rifarei

Dopo aver letto Ennio Flaiano (“Lo spettatore addormentato”) nessuno, sano di mente, avrebbe mai deciso di commentare uno spettacolo teatrale. 

Nessuno che conosco, almeno, avendo visto un Lavia o un Garinei de no'artri sarebbe tornato volentieri a Teatro per vedere un qualsiasi spettacolo.

Ma si sa il Karma, il fato, la vita ti offrono ogni tanto imprevisti ritorni e piacevoli sorprese ed eccomi qua a citare Wallace (solo nel titolo per carità) ed eccovi il resoconto di una giornata a teatro con la compagnia di Tacchi misti. 

La commedia tratta da un testo di 
Gloria Calderon Kennett "Accessories" è in scena dal 12 Novembre al 2 Dicembre al Teatro Belli in Trastevere.

Piove poco, ma per arrivare a Santa Maria in Trastevere l'unico sistema veramente pratico è il mezzo pubblico cioè il tram e quindi a piedi. 
Dopo una breve passeggiata sino a Santa Maria dove mi accoglie calorosamente il regista Ferdinando Ceriani, mi accomodo nel back stage dove mi presenta la compagnia. 

Mentre la costumista è intenta agli ultimi ritocchi, e due attrici sono in ritardo sul trucco, tra ferri da stiro e camerini intasati di vestiti (ogni una delle attrici ha almeno cinque cambi) chiedo se sono disponibili a rilasciarmi delle piccole interviste.

Eccole 

Link :interviste
Ferdinando  http://youtu.be/eQ29qSWZCkM
Valentina :  http://youtu.be/ku_yDfejWI0
Silvia http://youtu.be/EIQqFQYE9nA
Corinna  http://youtu.be/Ig70aJFK4fE
Carla http://youtu.be/qcQdhLTA6-8




Siamo in un locale storico, piccolo e antico, poche le offerte al rutilante mondo dello spettacolo, Basso il prezzo 10 euro circa. Sette in abbonamento quanto un pessimo film americano destinato al piccolo schermo. Velentina M.G trasteverina DocG conserva di questo luogo ricordi teneri dell'infanzia. 



Dopo neanche mezz'ora, fatte le interviste siamo in sala e lo spettacolo è pronto. 
Il parterre è radical chic al massimo, c'è tutta la Roma dei salotti e dell'arte. 
Io ho riconosciuto Lino Patruno, mi sono emozionato come un bambino. 
Mi aspettavo uno spettacolo urlato, ma così non è. 

Eva la prima donna, l'insegnante, la paurosa e indecisa, amanti, vittime, carnefici in crisi, suore e ninfomani, domestiche e nevrasteniche, Dio stesso è Donna una carrellata di personaggi incredibile, piacevole      
Per novantacinque minuti assisto ai monologhi di 16 personaggi meravigliose e tragiche in una commedia leggera, americana si, ma universale almeno per quanto riguarda i caratteri.



Sinceramente ho riso di gusto, intelligente e raffinato il modo per raccontarlo, brave veramente brave le attrici, anche la più giovane che nella versione da doccia, di una fidanzata abbandonata (Silvia) affonda un fidanzato alquanto smarrito. 
La donna incinta (Corinna) , il tutor del sesso (Valentina), la venditrice (Carla) , sono personaggi che non dimenticherete presto. 

Quindi appunto citando Wallace una cosa meravigliosa che rifarei

La versione integrale delle interviste su 




in onda su Fan di Coffee And Cigarettes  Martedi prossimo dalle 13,00
https://www.facebook.com/FanDiCoffeeAndCigarettes
  



martedì 12 novembre 2013

L'utile idiota : Lenin come il Sommelier



Bevo vino. 


Produco cioè un discreto quantitativo di vuoti a perdere, che trasporto direttamente, in cartoni, alla raccolta differenziata. A naso sono convinto di poter riconoscere almeno una quindicina di vini diversi. Da qui a conoscere il vino è tutta un'altra cosa.


La conoscenza la riserverei ai professionisti ai sommelier, agli addetti ai lavori : distributori, enologi, produttori, qualche chimico bravo.
Io mi definisco volentieri un bevitore sociale, o un devoto di San Giovese non praticante, un “amico del Fojonco”.
Detto ciò alzo un lamento: non sopporto più di sentire decantare a sproposito chiunque di vino a tavola. 

Basta !!! Con i sommelier della domenica.

Cos'è successo ? Dov'è finita quella setta di ridanciani sfaccendati vitelloni e simpatici racconta storie che erano gli arcigola di una volta. Che fine hanno fatto quel gruppuscolo di pazzi un po deviati che erano i malsani bevitori, che come unico scopo avevano quello di di divertirsi, di stare in compagnia,semmai di salvare delle piante, e non certo quello di promuovere per il marketing delle nuove etichette a favore di multinazionali.

Quelli che il viaggio finiva in osteria e la conoscenza passava anche attraverso il cibo. Quand'è che sono diventati alla page, cool, fighetti, etc. etc. 


Quand'è che il sommelier è diventato l'utile idiota per la vendita di nuovi prodotti sul mercato ?

Com'è successo che per una contraffazione chimica alimentare i 15 morti per metanolo e gli oltre 19 ciechi questi martiri dell'ignobile meschinità dei capitale sono diventati i validi giustificatori del consumo e della moda del degustatore di massa.

Intanto cos'è una degustazione ? In un luogo definito, solitamente un grande albergo o una fiera, si incontrano molti produttori-promotori e molti alcolisti mancati. Il primo promuove un prodotto il secondo cerca di bere nel minor tempo possibile il più alto numero di bicchieri che il fisico, le gambe il comune senso del pudore gli permettono. All'interno di una degustazione, l'offerta può essere devastante. Nel caso della mia ultima partecipata 230 vini diversi derivati da 8 qualità di uva con sei denominazioni diverse. Alla decima ciucca o sbronza anche un demente inizia a porsi dei limiti e scegli esclusivamente dei vini in “orizzontale”, cioè beve lo stesso tipo di vino di produttori diversi. L'altro sistema cioè quello “verticale” riguarda invece le annate o gli invecchiamenti. Praticamente si uccide lentamente e con coscienza. Le degustazioni sono quasi sempre aperte al pubblico, e se ci si muove con un po di pazienza si arriva anche a quelle professionali.



Durante le degustazioni si dovrebbero fare delle osservazioni intelligenti. Ma vi assicuro che bisogna essere molto bravi per mantenere i pensieri lucidi e la conversazione ad un livello dignitoso con tutto quell'alcool in corpo. Esiste in queste manifestazioni un determinato vocabolario, una terminologia di conversazione fra affiliati che produce una serie di distinzioni di profumi che neanche Coco Chanel era in grado di percepire tramite l'olfatto (soprattutto dopo il terzo bicchiere). Ovvero gradi zuccherini, colori, densità...
anche i gesti richiedono un garbo e un minimo di eleganza. 



Per questo fanno i corsi per farvi accedere tra quelli che lo sanno fare. Ma qui subentra un particolare aspetto della faccenda. Le scuole di pensiero sul vino sono almeno tre: Veronelli_ Ricci_ Maroni, non se ne abbiano i tre signori e i loro adepti ma è per pura sintesi : Veronelli amava il sangiovese giovane il vino terroir e i minerali, un bere da millenni con poche referenze alla scuola Moldavi dei barriques, grandi botti, anche di castagno, beverini o impegnativi sempre con un errore o una nota più alta. Maroni come alcuni dell' AIS il corretto in struttura e colore con identità ben definite, a tale uva corrisponde tale profumo, pulizia e lavorazione in primis, vini stabili nel tempo e di gran classe, a mio avviso da mercato internazionale. Sangiorgi è un assaggiatore sopraffino con la ricerca estrema della micro particolarità e la purezza di spirito e ricerca. Scuole per massima parte tutte corrette alle quali andrebbero aggiunte quelle mode come il biodinamico, in amphora, sperimentali piede franco, ecc. insomma un mondo vasto e complesso, che come tutte le cose italiane ha al suo interno guelfi e ghibellini. Amo il vino si ma non prendo parte a partiti. Ho il mio gusto che spesso è sbagliato procedo per tentativi, e gli errori sono frequenti ma a me, va bene così.
Il primo sorso di un vino vi rileva i sentori di alcool in purezza, il secondo vi seduce, attenti però perché e solo finendo in compagnia la bottiglia che riuscirete a capire se merita o no.
Molte delle cose che ci affascinano al primo colpo sono i realtà i prodotti della moda un dannato appiattimento alla vaniglia o al sapore di “Batuffoloso coniglietto bianco” (la definizione è di Stuard Pigott  "Slow 49"), un trucco da chimico, che ha come scopo quello di affascinare il degustatore e prendere il premio sulle guide. 





Io amo del vino il potere che esercita sullo spirito Campanile descriveva brevemente in un suo libello il complesso rapporto tra gli asparagi e l'immortalità dell'anima ma tra il vino e l'anima ? 


"C'è un rapporto mi sono chiesto?"

Secondo la teoria del degustatore, il vino è approccio chimico, sensitivo. Ha una gamma di colorazioni e una struttura, persistenza, metodologia di accorpamento massale. Catalogazione matematica dei sensi. Nulla da eccepire ma sono troppi i cattivi maestri per stare tranquilli. Il vino è ebbrezza, calore una carezza amorevole della natura, per l'uomo stanco e affaticato è la bevanda con cui si nutre, si da messa, si festeggia.
Io lascio che il piacere di berlo derivi più dal piacere di stare in compagnia piuttosto che dalle qualità organolettiche. Ricordo le bottiglie in base alla compagnia, con chi le ho bevute, questa è per me “l'esperienza sensitiva”. 

Vi lascio parafrasando Campanile :


"Non vi è prova che il vino sia in relazione con l'immortalità dell'anima. Il vino attende alla faccende relative ai campi al lavoro e al desco. L'anima ha compiti spirituali e ci congiunge nell'immortalità con Dio. Ma nel suo piccolo anche il vino ci innalza lo spirito verso la congiunzione con la natura e quindi con Dio. Ne deriva che anche il vino possiede uno spirito se non un'anima. Quindi la faccenda è quanto mai complessa e della materia religiosa io non so. Ma un buon bicchiere di vino a me dimostra che esiste un anima e mi avvicina alla natura se non a Dio. Quindi bevo".


Alla salute 

lunedì 28 ottobre 2013

Preacari disperati a Tor Pignattara

Continua la ricerca di un format televisivo americano per cui fare una serie italiana di successo. Desperate Housewives -(I segreti di Wisteria Lane), è una serie televisiva made in USA ideata da Marc Cherry trasmessa dalla rete televisiva ABC dal 2004 al 2012.
  


Ambientata nel quartiere fittizio di Wisteria Lane, in una città qualsiasi. La serie tratta delle vite di quattro casalinghe che combattono le loro battaglie domestiche sullo sfondo di molti misteri che sconvolgono l'apparente tranquillità della ricca periferia borghese americana. Cronaca impietosa della' American way of life, la serie è un fenomeno mediatico statunitense senza precedenti, in Italia ha avuto un discreto successo di pubblico. Ovviamente come nella precedente occasione bisognerebbe attualizzarla, trasportarla nella realtà italiana. Ma dove trovo un quartiere così attiguo un wisteria lane italiana ? Ovvio Torpignattara case basse due tre piani al massimo, attiguo vicini che ancora parlano tra loro. Ma le casalinghe disperate ? Borghesi e annoiate abbastanza ricche ? I baby pensionati dei ministeri italiani ecco la soluzione i 50enni nulla facenti da bar disperati cassa integrati che non riescono a rientrare nel fantomatico mondo del lavoro precariati disperati ecco


Precari disperati : I miei personaggi


Roberto informatico di bell'aspetto dopo una vita in Telesia in Almabio e call center come supervisor, sistemista, telefonista e operatore sono sei mesi che non lavora più. Si arrangia sistemando cassette della frutta al banco dei suoceri e lavora Part_time come assemblatore di Pc presso una società cinese. Luigina sua moglie invece ancora ha le supplenze presso una scuola media di Pomezia e fa avanti indietro.

Radi: lui è emigrato in Italia negli anni 80 quando di euro non si parlava fa le pizze e lavora solo la sera, ma da un po' lo chiamano solo il fine settimana. È stanco i suoi tre figli non li vede da due anni la moglie nemmeno, non ricorda neppure come si chiama il suo vicino di casa. Vorrebbe tornare a casa sua ma non ce la fa coi soldi. Nel mentre una casa l'aveva costruita ma i figli non hanno voglia di fare nulla è solo per mandare a casa un po di soldi deve saltare i pasti da qualche mese.




Paolo: ex pubblico precario Co Copro cinquant'anni, ne ha passati sette in cassa integrazione. Di dodici lavorati metà e metà. La azienda dove lavorava è fallita più volte e ogni volta cambiando nome lo riassumeva per agevolarsi degli sgravi, e ricondurlo nel limbo degli inutili. Non sa fare niente perché nulla gli hanno mai chiesto di fare. Archiviava dati che nemmeno leggeva, tanto era consapevole che non servivano a nulla. L'esclusivo scopo era di prendere le prendere finanziamenti poi la società falliva. Un giorno conobbe un grande manager pubblico, fu felice ma dopo un paio di finanziarie fece crepare la struttura mettendolo finalmente in cassa integrazione. Si è apaticamente abituato all'Inps, all'ufficio di collocamento, ai vari sindacati dove conosce tutti e tutti lo conoscono. Passa le sue giornate a leggere libri ora che di tempo ne ha.
Maurizio quasi quarantino è calabrese, è emigrato alla fine degli anni 70 con la famiglia. Spende la vita alla ricerca di un lavoro vero. Laura in Antropologia costruita dopo dodici anni di duro assenteismo dai banchi dell'università. Ma poi non ha saputo che fare. Per fortuna un suo zio commercialista gli manda denaro da investire e lui si ritaglia la sua quota. Compra negozi che poi vende ai cinesi. Non è una attività molto impegnativa e a lui piace tanto lo zio che nel mentre è diventato senatore, gli ha promesso un posto fisso magari all'università, lui fuma canne tutto il giorno e aspetta. Ha un passato da punk bestia, la politica è troppo per lui, tanto per arrotondare ogni tanto spaccia marijuana.


Roberto: romano quarantino sfacciato, laurea in Scienze politiche precedenti esperienze come giornalista, consulente, operaio ragioniere, magazziniere, chiusa l'ultima azienda nel 2010, rimasto inoccupato ha prima divorziato, perso tutto e non ha più trovato un altro posto di lavoro. Ha una vita sociale e una buona dose di ottimismo si applica si da da fare ma non arriva a fine mese.




Troppo irreale ? Una cosa così chi la guarderebbe ? … Eppure per quanto assurdo parlo di cinque persone reali, che conosco e che vivono accanto a me. Le loro tresche sentimentali sono poco divertenti, le loro vite tropo monotone ?
Già, manca quel pathos che ci fa immedesimare solo nel meglio. Devo concentrarmi sui radical chic quelli che fanno la spesa Bio, e hanno problemi perché l'ultimo i phone non gli funziona.
Ma non c'è gente così tra quelli che vedo in giro
mi sa che questa cosa non si po' fare cerco una altra serie
sceneggiatori della fox temetemi arrivo e vi rompo il c...o



ragazzi voi che mi leggete mandate suggerimenti magari aiuta ..



mercoledì 16 ottobre 2013

I due volti della giustizia... La versione Italiana di Law and Order

Di Law and Order ne esistono almeno quattro versioni una classica, una dei casi pruriginosi Special Victim,   Criminal Intent  con Big di sex and the city e una Inglese, non esiste stranamente una versione Italiana.  



Law and order è una serie televisiva in cui:  al manifestarsi di un reato normalmente un omicidio, prima i poliziotti, poi il procuratori, il gup li catturano, li interrogano, scoprono il colpevole, e financo lo processano. 
fighissimo. facciamolo da noi.  
Ho pensato quindi di traslare una puntata tipo alla Italica maniera in fondo il Diritto la Lex e il Magister dal Digesto in poi è roba Nostra, e se quelli della Fox vorranno io sono pronto  :). sceneggiatori abbiate paura ora vi mostro cosa succede da noi. 
Va ovviamente adeguata, resa poco costosa e realistica.  
Se pensate che copio, alla maniera di Camilleri da Simenon sappiate che non c'entra nulla, non vorrei fare un così alto paragone. 
Questo format è alla buona, condito come in NYPD con macchina a spalla tagli veloci e su rotazioni e ascisse rapide confuse come fosse reality o una docu-fiction  così questi sono appunti per immagini

Procedo dunque:   
Periferia di Roma ore cinque della mattina ALBA : 
(una campo lungo con vista del grande raccordo anulare in lontananza) 
Un inserviente sovrappeso di una cooperativa, si reca a fare le pulizie presso il palazzo di una compagnia aerea. Lui si occupa dei piani alti quelli dei dirigenti, il palazzo è ornato di piante in plastica e uffici dignitosi. 
Vuotando un cestino trova morto e riverso a terra  il capo del personale .

Chiama immediatamente la polizia.


Alla quarta telefonata visto l'orario gli rispondono che essendo già morto può anche aspettare il cambio di turno, e alle 7 e trenta circa dopo aver letto il corriere dello sport del giorno prima scoprirà che essendo la zona di competenza della questura e non dei carabinieri deve comporre un altro numero.


ore 9 e 30 Arrivano i primi soccorsi 
Visto che ci sono: i poliziotti sentendo "Incidente" chiamano l'ambulanza e i vigili urbani, che sorpresi nel dover rinunciare al cappuccino così presto, e non avendo di meglio da fare per vendetta rimangono per un pochettino nel parcheggio sottostante multando la chiunque per divieto di sosta.

alle 10 e 3O  
L'ispettore e la sua squadra come la parte Order del telefilm  
Accorsi sul posto iniziano così a redigere il verbale.
Torchiato il numeroso staff della compagnia aerea accorso, i poliziotti ascoltano una delirante storia sul personaggio: Mormorano che il vecchio dirigente era un maiale e si trombava personalmente tutto lo staff femminile e non solo quello, prima di prendere in considerazione una qualsiasi carica. Visti gli ultimi licenziamenti era subbissato di lavoro. 
Non era anomalo trovarlo a fare sedute straordinarie anche doppie.
Si mormora infine che era uso tra i piloti della compagnia portargli la pillolina Blu dai viaggi.    

I poliziotti arrivati in soccorso iniziano a cercare soluzioni all'enigma, e perquisiscono tutti i piani bassi quelli dei dipendenti semplici.

Alle 12,30 arrivano quelli della scientifica, il loro ingresso è devastante e inquineranno tutto l'inquinabile
Ma con arguzia troveranno :
Un preservativo usato, una confezione di pillole blu, e tracce varie di altro. 
Una loro cicca di sigaretta.   

La signora Rossi del terzo piano in possesso di Marijuana.  La segretaria accompagnata per direttissima a Rebibbia qua verrà torchiata, picchiata in carcere. Alla fine licenziata e fatta scivolare tra gli esodati. 
Anni dopo, suo marito verrà eletto deputato e si scoprirà che la marijuana altro non era che una tisana alla menta.






Il Dr Autieri in possesso di materiale pornografico, chiuderanno un occhio essendo parente di un noto senatore della repubblica.

Arresteranno il pulitore perché facente doppio lavoro, classificato come insurezionalista anarchico avendo nelle cuffiette canzoni di Guccini, ed essendo in possesso a casa di un proiettile del Garrant memoria del servizio militare prestato nel 1978 come VAM

A questi aggiungete un cimelio di una foto di lui nel 1977 coi capelli lunghi assieme all'Onorevole Ferrara.

Alle 32 interpellanze parlamentari le più ardue collegheranno la  morte del capo del personale ai No TAV
Il ministro degli interni dopo aver spiegato che il Tav è un treno e questi era il capo del personale di una compagnia di aerei, comunque manderà l'esercito a sedare gruppi di facinorosi in val di Susa. 

Il medico legale troverà tracce di morte naturale, ma la trascrizione della autopsia, verrà dichiarata segreto di Stato.

Il magistrato inquirente  verrà destituito in quanto parente di una delle vittime, e il collegio sostituito.

22 anni dopo quando verrà data la sentenza di primo grado, la compagnia aerea riconosciuta colpevole di non pagare gli straordinari all'arzillo vecchietto. 32 gli eredi richiedenti.

In secondo grado un magistrato corrotto scoprirà che il "fatto non sussiste" nel 2084 siamo in attesa che il parlamento sciolga il Segreto di Stato sulla autopsia.   

Una giornalista di Studio Aperto riuscirà a collegare tutti questi fatti con il chupacapra e Ustica in una sola puntata del telegiornale.     

Fabio Fazio oramai novantenne una domenica sera intervisterà un noto scrittore ex magistrato che ne scrive un best seller  "Il Blu che uccide" storia  di una storia che non diventa storia.

La puntata è avvincente solo che dovrebbe durare sei mesi almeno. 

Mah mi sa che provo un altro format.   
 


daniele de sanctis (mi firmo non sia sa mai con quelli di MediaSet) 

giovedì 10 ottobre 2013

INPS, USL, Agenzia per il lavoro IV. Ovvero niente scalfisce la burocrazia.

Le puntate precedenti :  

L'ufficio collocamento è la dimostrazione pratica dell'italianizzazione del Wellfare e della riforma del lavoro. 
Dopo 50 anni di lotte sindacali il collocamento, ovvero l'agenzia per il lavoro (la definizione ultima), visto che "collocamento" appariva non politically correct è lo stato di fatto del lavoro in Italia,  è l'epigrafe monumentale al diritto al lavoro, è in sostanza un ente inutile. 

La globalizzazione e l'informatica hanno creato nuove opportunità sia al capitale che al commercio globale. Nulla di tutto ciò, sembra aver minimamente scalfito l'amministrazione pubblica italiana.

Il collocamento, è un registro di chi cerca lavoro e di chi lo offre, ma quest'ufficio non sembra avere acquisito rapporti ne con uno ne con l'altro.
Qui sembra piuttosto che lo scopo sia quello di sancire la resa. 
Una cosa la fa, genera corsi professionalizzanti di dubbia efficacia e utilità. 
Preso da sconforto, affronto l'ineluttibilità del danno minore. 

Sono andato a iscrivermi per dimostrare la mia buona volontà nella ricerca di lavoro, offrendo così agli statali che controllano il gregge domestico che sono intenzionato a fare ciò che è necessario a preservargli i loro privilegi.e magari sperando da conformista di ottenerne in minima parte di quei privilegi anche io. (applicando cioè il Principio della conformità italica). 

Puntate precedenti: Fatta la prima coda ricevuto primo modello, seconda coda altro numeretto, terza coda Pin e altro modello di dichiarazione, poi quinta coda e altro numeretto, da casa telematico ... manca il modulo al collocamento infine altra coda altro numeretto... 



Ora,

Sono seduto da due ore e mezza in questo non luogo che è l'androne di un palazzo trasformato all'uopo in ufficio, comprato per salvare qualche costruttore in difficoltà e ceduto con costi esorbitanti al comune, che visto che non sapeva che farci l'ha reso pubblico alla buona. 
sono due ore e mezzo che sono qui... 

Entro. chiamano il  334 è il mio turno. 

Il colloquio si svolge in una stanza la 10 (ne esisteranno altre nove ?) alla fine di un lungo corridoio. Mi chiedono solo il modulo riempito, non c'è scritto nulla serviva solo il codice fiscale, e mentre la signora scrive al terminale salta fuori che io ho registrate diverse voci,

S:   "ma sono dei contratti", "lei ha lavorato ?" tono accusatorio, 
Io   "Si, regolarmente con contratti e contributi", 
S.   "ah ma non è iscritto a Tiburtina" sancisce, 
Io   "perchè scusi" ,
S.   "perchè Perugia non l'ha trasferita", 
Io   "cosa cambia ?
S.   "bisogna aspettare che trasferiscono la pratica"
Io   "quindi ?" 
S.   "O va a Perugia o possiamo richiederla noi ...
Io   "quanto tempo occorre ?" 
S.   "Un paio di mesi". 
Io. "mi mandate una Mail ? 
S.   Ride ...
S.   "ripassi fra tre mesi vediamo che è successo" 
Io   "in tre mesi Napoleone aveva fondato un impero, Rommell conquistato la Grecia e la Jugoslavia, tre mesi è il tempo che è durata la seconda repubblica francese, tre mesi ci ha messo Colombo a scoprire un nuovo mondo, tre mesi servono ad andare e tornare dalla Luna... Spero di non averne bisogno, grazie comunque". 


Esco e mi rendo conto che non solo è complicato ma bisogna avere tigna essere coriacei anche per ottenere anche una cosa inutile. 
Se è così che affrontiamo il mondo globale, come credete che possiamo risolvere problemi più complessi ?.    

C'è un dialogo ne "La Grande Bellezza", sul senso Civico, credo che sia una summa migliore della mia.                                 

sabato 5 ottobre 2013

Ufficio complicazioni burocratiche e altre amenità III

Ufficio di collocamento, 
ovvero l'Agenzia per il lavoro, o come si chiama.

Smista nel suo complesso, una parte delle operazioni burocratiche quanto irrisolvibili: cercare il lavoro. Opera a cui si dedica il 40% degli italiani in questo momento. Cioè il 70%  escludendo dal conto quelli che sono i pensionati i portatori differenti di capacità o differentemente abili, i figli di papà e i sovvenzionati al nero.
Siamo solo all'inizio.
"Munisciti di pazienza e di pace nel tuo cuore", ho sognato il furetto di Kung_ fu- Panda stanotte un presagio. Quindi mi sveglio presto pregno di buoni propositi, lascio a casa l' AK_47 e la Katana questa mattina.
Prendo invece un libro sullo Zen, sono certo che potrà aiutarmi.

Credo che nessuno andando all'ufficio di collocamento (o come si chiama oggi) abbia mai sinceramente pensato anche lontanamente, nemmeno per una frazione di secondo, alla sua utilità funzionale, allo scopo per cui è nato, cioè a fornirti la possibilità, un informazione, una conoscenza "Sapere dove cercano un lavoratore inoccupato". Ma, senza questa iscrizione assolutamente inutile al fine proprio, non puoi avere una serie di altri documenti che invece ti possono realmente agevolare nella vita pratica.

Partenza attorno alle ore 7 e 30, di un giorno di autunno Venerdi.
L'arrivo tramite metropolitana altezza Cinecittà è piuttosto difficile.

Il fatto di essere già stato iscritto in altri ufficio provinciali Alla Tiburtina e a Montesacro (nel 1989)  è irrilevante. al cambio di residenza bisogna riniziare tutto daccapo. Provenendo da Perugia risulto emigrato. Il bacino di utenza di Cinecittà è di circa 1milione e mezzo di utenti. Solo Mr B nella sua massima idoliatria avrebbe potuto pensare di risolvere e promettere tutti questi posti di lavoro. 

Mi accoglie: ore 9,00 circa, entro facendo na respirazione profonda nel locale di circa trecento cinquanta metri quadri con 250 300 persone sedute. 
Al desk prendo il modulo, ma non serve, devo prendere un bigliettino numerico facendo la prima fila ad uno dei cinque sportelli informazioni, che preciso informazioni non ne danno, ma consegnano i numeri e basta.

Dall'altro capo della sala stanno sedute tre persone: Una guardia giurata armata, che mi hanno spiegato serve perché ogni tre giorni c'è una rissa. Un diversamente abile che funge da traduttore per i sordomuti. Una signora che funge da contatore elettronico (come dicevo ieri l'altro, l'ufficio serve a creare posti di lavoro) La signora legge numeri, 110 c'è 111 stanza 10, il 112 pure.

Arriva e passa davanti a me di tutto. L'incredibile eterogeneità dei personaggi meriterebbe un servizio del National Geographic, e un paio di racconti di Pasolini. Se non lo vedete non capireste.

Un mondo intero nazionalità e facce bellissime situazioni di ogni tipo e ovviamente impiegati del comune che fanno dello sgarbo e della sciatteria la loro manifestazione principe.  Mi accomodo sono il 334 "avvoja" dice il vicino.

Apro la Repubblica, e il Corsera. Leggo in prestito l'oroscopo di Branko e il Calciomercato della Roma sull'altro corriere. Ci scambiamo con i vicini giornali e informazioni. Un po di qualunquismo, diversi chilogrammi di disgrazie, amici supereroi, cattiverie e pettegolezzi sulla signora dei numeri:

Qualcuno propone giochi di gruppo sciarada ? Ruba bandiera ? Nascondino ?
Alcuni Jiovini credono che il "Decreto del Fare" sia utile. Le risate si sprecano. 

In questo mondo si passa e "Bisogna avere fede nella raccomandazione, Nel sotterfugio, e una buona dose di Calci in culo" sentenzia un Esodato.
"Credo da parte Mia che una dose di Faccia a Culo e indomito ottimismo aiuti comunque a svangarla" sentenzio Io, Si chiudono questo inutili Dialogoi sul 299 il turno del vicino. 

Manca poco sto per entrare ...
Fine della terza puntata 
Dentro è un altra storia.  
          

venerdì 4 ottobre 2013

INPS ufficio pratiche complesse e irrisolvibili 2

 INPS  : Godzilla versus la coda 


Il romanzo di chi attende in fila il suo turno

Nella capitale dell'Unione delle Repubbliche socialiste sovietiche  si forma una coda di fronte ai grandi magazzini. Una coda come le altre, una fra le tante che in quel giorno si saranno formate o sciolte nella metropoli. La gente vede la fila e chiede. Si dice che ci siano degli ottimi prodotti. Qualcuno si ferma, la fila cresce... e intanto il lettore conosce un certo Vadim, un giovane moscovita.


In quella fila smisurata Vadim fa amicizia con degli sconosciuti, scherza, scambia favori e opinioni, si ubriaca, partecipa a una rissa. Conosce una ragazza carina, Lana, e fa lo scemo con lei. Lei se la tira per un po', ma alla fine sembra starci. Ma quando Vadim è occupato un tizio che sostiene di essere uno scrittore le propone di andare con lui in un ristorantino alla moda, per conoscersi meglio. Fra il ristorantino alla moda con lo scrittore e la coda con Vadim non c'è storia. La bella Lana fa la sua scelta e scompare dal romanzo. 

E intanto interviene la milizia per mettere ordine e spostare la gente dalla strada, perché la coda ostacola il traffico. E si fece notte e si fece giorno: l'indomani la coda è ancora lì, sempre più lunga. Finché un temporale non fa giustizia di tanti sforzi. La fila si rompe, i partecipanti si disperdono.

URSS: fila di persone in coda per fare acquisti.Questo è La coda, un mondo autonomo che si forma di fronte al lontano orizzonte di un acquisto, la sinfonia della "folla anonima, che rende anonimi",come la canterebbe Paolo Conte. 
Romanzo senza descrizioni e senza indicazioni, costruito dal concatenarsi delle frasi di coloro che vengono risucchiati dal vortice sociale della fila, La coda dà un solo punto di riferimento ai suoi lettori. Quel punto è un giovane scanzonato di nome Vadim che ciclicamente riappare in questa fila dove pregiudizi e antiche ostilità, rassegnazione e ferocia, chiacchiere vuote e opinioni sull'arte alla moda ci rendono uno spaccato di vita sovietica.

Chi ne avesse il tempo e la voglia può leggerne una divertente e amara testimonianza nel romanzo  La coda, di Vladimir Sorokin.

Beh All' INPS non è diverso ... bisogna fare la coda per avere informazioni poi si è suddivisi in quattro gruppi. da qui si parte per  moduli di ogni tipo, poi si ci trasforma in sedenti pazienti per scoprire che si può fare via internet a costo di prendere il pin da loro tramite presenza e tornare da loro per gli stampati. 
A cosa serve il ministero per la semplificazione è un mistero degno della peggiore burocratica unione sovietica. 

per ora sono a due manca l'ufficio collocamento ... a domani. 

martedì 1 ottobre 2013

USL INPS Ufficio pratiche complesse e irrisolvibili 1

Ha Compilato il modello E202 ?

No.
Ahhha, Ecco , Mi dia il suo codice fiscale ?

Si è il DSNSKNCHE54632T211 


Ma non è un codice fiscale ?

Beh si poi c'è l'H 501L

Ne è sicuro ?

No

Scusi ?

Ho sparato numeri a cazzo, ed è la combinazione vincente del superenalotto  Senta, Sono venti minuti che mi chiede numeri, mi scusi ma dopo un po mi si inceppa la CPU

??????? Allora lei ha chiesto l'esenzione

Si  esatto 

E' morto ? 

No sono dissoccupato 

Allora deve portarmi il modello Inps

Ma è vuoto ... 

Bene 

Allora deve portarmi il modello di disoccupazione 

Bene allora vado all'ufficio di collocamento 

Ma non esiste più ... (con la faccia di chi ti dice ma come sei antico )

Beh ma serve a qualcosa 

Credo a dare posti di lavoro 

a chi 

a quelli che ci lavorano

Acuta osservazione, Giuro che me la scrivo

Dove ?

Su il mio blog domani gliela mando 
grazie ...

Beh allora devo andare all'ufficio che mi dice che non sto lavorando ?

Si. 

E poi una volta fatto questo ? 

Deve andare all'inps e farsi dare il codice Pin 

Questa è più complessa  beh domattina lo faccio poi torno stia attento 

Io qui sto la attendo 

Credo che sia una minaccia. 

Per fare delle visite per lavorare devo pagare le spese mediche. Salvo io non sia disoccupato. Ma io le visite le devo fare perché servono per il contratto di lavoro ... quindi devo dimostrare di essere disoccupato ad un ufficio che non mi ha trovato lavoro.ma che serve a far lavorare qualcun altro. Per ottenere l'esenzione che mi certifica poi un ente assicurativo, che non mi restituirà i fondi da me versati, ma che mi dice che non avendo versato fondi allora sono disoccupato come siamo complicati comunque parola mantenuta signore dell'ASL .
Io l'ho scritta e gliela mando. 

A domani oggi vado all'INPS scopriamo che succede. 
    




giovedì 30 maggio 2013

Consumo,dunque sono.


Nella Silicon Valley, cuore della rivoluzione informatica in America, nel 1997 iniziò silenziosamente a diffondersi un nuovo termine : zero-drag resistenza zero.

Questa espressione, che originariamente indicava il movimento privo di attrito di un oggetto come un pattino o una bicicletta, è stata poi usata a proposito dei lavoratori che cambiano facilmente attività, indipendentemente dagli incentivi economici. Più recentemente tale termine ha assunto il significato di "svincolato", o" senza obblighi". Un'azienda dot-com potrebbe elogiare un lavoratore dicendo che è a "resistenza zero", per far capire che e gli è disponibile ad assumere compiti fuori dell'ordinario, a rispondere a richieste urgenti o a trasferirsi in qualsiasi momento. Secondo Po Bronson, un ricercatore che ha studiato la cultura della Silicon Valley," la resistenza zero è il massimo. Nei colloqui di assunzione per qualche tempo accadeva che si chiedesse scherzosamente a un candidato quale fosse il suo coefficiente di resistenza"
Abitare troppo distanti o avere il peso di una moglie e/o di un figlio alza il "coefficiente di resistenza" e riduce le possibilità di lavorare. Le aziende desiderano che i loro futuri dipendenti sappiano, più che camminare, nuotare, o meglio ancora fare surf. Il lavoratore ideale non ha vincoli, impegni o legami affettivi ed evita di crearsene; è pronto ad assolvere qualsiasi nuovo compito ed è preparato a riadattarsi e a rifocalizzare le proprie inclinazioni, accettando nuove priorità e abbandonando in quattro e quattro otto quelle fino allora valide; è abituato a un ambiente in cui "fare l'abitudine"- a un lavoro, a una  capacità o a un modo di fare le cose è malvisto e ritenuto imprudente di per sé; e, cosa non di poco conto, nel momento in cui non serve più deve uscire dall'azienda senza lamentarsi né aprire contenziosi; infine, considera le prospettive di lungo termine, i percorsi predeterminati di carriera e ogni forma di stabilità come qualcosa di più sgradevole e temibile che non la loro assenza.




"La creazione di una relazione buona e durevole", in netta opposizione alla ricerca di godimento attraverso oggetti di consumo, "richiede uno sforzo enorme": cosa che la " relazione pura " nega con enfasi in nome di altri valori tra cui non rientra la responsabilità etica di fondo nei confronti dell'altro. Tuttavia l'amore, sostiene Klima, in netta opposizione a un mero desiderio di soddisfazione, si può paragonare alla creazione di un'opera d'arte.[...] Anch'essa richiede da parte dell'artista immaginazione,grande concentrazione,la combinazione di tutti gli aspetti della personalità umana, spirito di sacrificio e libertà assoluta. Ma soprattutto, come per la creazione artistica, l'amore richiede azione,ossia attività e condotta non routinarie,e costante attenzione alla natura intrinseca del proprio partner,uno sforzo di comprendere la sua individualità,e rispetto. Inoltre richiede tolleranza,la consapevolezza che non si possono imporre i propri punti di vista e ideali al compagno o alla compagna, né ostacolarne la felicità.





L'amore, possiamo dire, non promette di raggiungere facilmente la felicità e il senso. Una "relazione pura" ispirata a prassi consumistiche promette che ciò sarà facile e privo di fastidi, ma lascerà che felicità e senso divengano ostaggio del destino, somiglino più ai premi di una lotteria che ad atti di creatività e a sforzi di dedizione.

Zygmunt Bauman - Consumo,dunque sono. 


venerdì 17 maggio 2013

Memorie di Adriano appunti ...


sul Bello ....Chi ama il bello finisce per trovarne ovunque, come un filone d'oro che  scorre anche nella ganga più ignobile, e quando ha tra le mani questi mirabili frammenti, anche se insudiciati e imperfetti, prova il piacere raro dell'intenditore che è il solo a collezionare ceramiche ritenute comuni.

sulla seduzione Opinioni come queste sull'amore possono indurre a una carriera di seduttore. Se non l'ho seguita, senza dubbio dipende dal fatto che mi son dedicato a cose diverse, se non migliori. Una carriera del genere, in mancanza d'estro, richiede una serie di  attenzioni, persino di stratagemmi, per i quali non mi sentivo portato. Tendere insidie sempre eguali, percorrere la solita strada, che si limita a perpetui approcci, e alla quale la conquista segna il traguardo, son cose che mi hanno tediato. La tecnica del  vero seduttore esige, nel passaggio da un soggetto a un altro, una disinvoltura,  un'indifferenza che io non provo e che, comunque perdevo prima di abbandonarle  intenzionalmente: non ho mai compreso come si possa essere sazio di un essere  umano.  La molteplicità delle conquiste contrasta con il desiderio di enumerare  esattamente le ricchezze che ogni nuovo amore ci reca, di osservarlo mentre si  trasforma; fors'anche, mentre invecchia. 



Dell'Arte Siamo ingombri di statue, rimpinzati di capolavori della pittura e della scultura; ma questa abbondanza è illusoria; non facciamo che riprodurre all'infinito poche decine di capolavori che non saremmo più in grado di inventare. Io stesso, ho fatto copiare per la mia Villa l'Ermafrodito e il Centauro, la Niobide e la Venere, ansioso di vivere il più possibile tra queste melodie della forma. Ho secondato le esperienze con il passato, l'arcaismo sapiente che ritrova il senso di intenzioni e tecniche perdute. Ho tentato le variazioni che consistono nel riprodurre in marmo rosso un Marsia scorticato di marmo bianco e trasferirlo così nel mondo delle figure dipinte; o trasporre nei toni del marmo pario la grana nera delle statue egizie, e mutare l'idolo in 
fantasma. La nostra arte è perfetta, cioè a dire raffinata, ma la sua perfezione è suscettibile di modulazioni varie quanto quelle d'una voce pura: dipende da noi questo gioco abile, che consiste nell'accostarsi e nell'allontanarsi perpetuamente da soluzioni trovate una volta per tutte, di spingerci sino al fondo del rigorismo o della ridondanza, e racchiudere un numero sconfinato di creazioni entro la stessa sfera. 


Marguerite Yourcenar  Memorie di Adriano. 

venerdì 10 maggio 2013

Il Tevere visto come un naturale confine ...

Le varie Roma vs. Roma nord 

Negli anni '50 era normale, all'epoca i rioni erano in gara tra loro. 
Nel 2002 avevo preso un negozio a Trastevere e una vecchia signora aveva in antipatia il mio socio additandolo come un Montiggiano cioè un abitante della Suburra . 
Lei trasteverina DoP non ci parlava perché rivale di quartiere in non so cosa.



Io più mite Giuliano e di Montesacro, godevo del privilegio del "buongiorno" la mattina che ricambiava con sorriso e cortesia. 

Oggi ho preso a vivere a Roma est (credo si chiami così quel gorgo umano che va dalla via Serenissima al Casilino e Tor Pignattara, passando per il Pigneto e San Lorenzo sino a Centocelle). 
Per me un nuovo mondo, e come ogni tanto descrivo, una città nella città, ma  al momento non la conosco ancora. 
Sono di Montesacro cresciuto a San Lorenzo, vissuto per lavoro in mezza Italia, con una sosta causa matrimonio a Monteverde. 
A San Lorenzo negli anni '90, quindi un milione di anni fa.
Al di la delle osservazioni drammatiche che mi sono venute in mente in questi giorni, passando per le fabbriche clandestine del Casilino e che magari posterò  tra qualche giorno, l'impressione che mi è venuta per prima è quella che sto abitando in una città Europea posta in mezzo al Mandrione. una città come ce ne sono tante in mezza europa con baitanti di varie razze ed etnie mischiate, negozi di money transfert e carabattole cinesi. La Prenestina ha perso la sua romanità, veramente non è stata neanche mai romana, considerando i dialetti Campani e Abbruzzesi che usano parlare le vecchie signore nel quartiere. 

E' semplicemente comparsa dal nulla a suon di abusi edilizi negli anni 60. Eccezione fatta per il Pigneto, luogo anticamente malfamato, dove io vivo e  lavoro. 

Girando a caso tra i nuovi vicini a causa dell'ennesimo trasloco, 
sembro più un inglese smarrito, che un indigeno. mi sono trasferito per lavoro. 

L'osservazione di oggi è: Perchè vedo sempre più gente chic in quartieri che non dovrebbero neanche avvicinare ?.

La prima occasione circa un mese fa quando ho incontrato quattro individui sui trentacinque di Roma Nord al Pigneto, con propositi stanziali. 

Mi è stato detto che gli Hipster - se ho ben capito sono una sottocultura o i figli dei radical chic -  amano mischiarsi con le altre forme di vita soprattutto se inferiori. 

Ora restando sull'argomento. 
Noi non siamo sottocultura, coglioni. Ci viviamo qui! E tu non assomigli a Levi Strauss -  questa è la battuta più sincera e di cuore che mi è venuta in mente quella sera.

Mi hanno detto loro sinceramente che il Pigneto è in rinascita. 

Secondo me non è vero. 


La parte pedonale è pericolosa quanto i Carruggi,  ha due delle caratteristiche peggiori che mi vengono in mente, studenti fuori sede, e spacciatori ad ogni angolo. 
Il che non me lo fa sembrare un luogo ameno ne tanto meno originale. 
Avendo perso la sua caratteristica di paese, di borgata ha perso anche la sua naturale tutela data dai malavitosi vecchio stile a favore di mafia cinese e nord africani. 

La vecchia usanza di essere sociali tra condomini e vicini è in ribasso, visto che l'abitante medio raggiunge i 70 anni. 
 Se invece parlavamo di speculazioni edilizie e di metropolitana in costruzione, allora l'argomento è sensato. 
A breve le case subiranno un restiling e una rivalutazione in termini di compravendite interessante. 
Il che mi pone la seconda questione, siete consapevoli voi di Roma Nord che trasformerete questo posto a breve in una nuova copia di Ponte Milvio ?  

La cosa mi mortifica per cui supplico tutta i Romani DoP o simili a non cedere alla tentazione e di resistere 

Sinceramente preferisco la mafia cinese ...  almeno quelli non li vedi e non li senti ... non tifano Lazio non sono di Destra, per cui ci teniamo lontani anche quelli di Casa Pound... poi non fanno i punk a bestia, e via così tutte le aberrazioni dei "Mazzanti Vien dal Mare" di Roma nord, musiche del minchio, biciclette a motore, calzoncini corti, erre moscia, scialla, lucchetti sui ponti, pseudo intellettuali, etc. etc.  ...  


Salviamoci ... 

continua ....