venerdì 16 novembre 2012

pausa caffè 02


Interno giorno, scale di una palazzina anni 70. Vetro e cemento.
Una porta chiusa bianca fuori campeggia su di un foglio di carta da 180 a 300    
Davide suona il campanello … gli aprono in automatico

Davide entra : i muri sono pieni di fogli con scritte di turni di montaggio, pezzi di carta vari scaffalature metalliche grigie piene di ¾ cassette e cavi lettori vhs a altri pezzi di modernariato, armadi di metallo con nomi di programmi televisivi e adesivi sindacali, poster della mostra del cinema e macchine fotocopiatrici, macchinette del caffè distribuite a casaccio. I cavi elettrici e le prolunghe la fanno da padrone, al desk c'è una segretaria
si presenta

sono Davide Massaro dovrei parlare con Paolo Gargiulo

la segretaria      vedo se c'è

- telefona - c'è un signore per lei... Si bene ...
si è la stanza 214 la attende

Davide grazie, so dov'è …

si gira e parte per un lungo corridoio illuminato al neon un incrocio tra Fantozzi e blade runner, della gente chiacchera, chi legge il giornale, qualcuno lavora, o sembra farlo...
man mano che avanza nel corridoio la luce aumenta
verso i dirigenti arriva anche il sole dalle finestre e si intravedono piante,
la 214 è tra la 128 e la 280


Davide scuote la testa e pensa ad alta voce
“non ha un senso”.

Bussa

Ufficio di Paolo interno la luce solare entra fioca.
Entra . 
Scrivania bianca ad un capo Paolo Gargiulo (in camicia bianca maniche arrotolate e orologio di marca) è un funzionario. Davide è in piedi gli porge un dossier, che aveva stampato poco prima. Paolo lo prende e lo guarda con fare interrogativo.

Paolo è questo ?? 
Davide 'ho stampata ma è quella che le ho mandato via mail.
Paolo allora l'ho vista, bene. Mi sembra un ottima presentazione, ma sono un po' confuso ne hai fatte tante di esperienze … troppe, e ancora mi mandi sta roba raffazzonata ? scusami se leggo ad alta voce, ma mi scrivi che si sviluppano buone doti di comunicazione e vendita facendo il cameriere ?
Davide si siede
è una provocazione ma neanche tanto stramba, torna utile stare a contatto con la gente. Il cameriere gestisce e vende i piatti di cucina dove è odiato perché esiste un conflitto naturale tra cuoco e caposala, vende di tutto e fa felice la gente è un lavoro impegnativo.
Paolo quindi vorresti far raccontare il Mondo dai camerieri ?
Davide Beh si in fondo molti sono artisti mancati, sono camerieri anche i sommelier io pensavo agli osti era già successo col Carnacina e Veronelli e Brera la Pacciada, ancora oggi il libro di sala più usato è il Pellaprat. Poi se pensa alle memorie di Escofier o di Ho Chi Mihn prima di fondare una nazione era un pasticcere.
Paolo Mi sa troppo di intellettuale.
Daniele Ma è una visione che più dal basso non si può, eppoi che cazzo vuol dire intellettuale, basta che uno legga “lo zen e l'arte della manutenzione della motocicletta”, o “Hifi “ per essere un intellettuale ?, qui si parla di stomaco le emozioni, le amicizie, dell'ospitalità.
Paolo Non mi convince
Davide considera che un trentenne scrive di vino e non ha fatto neanche il corso da sommelier questi che oggi parlano di vino sono dei nazisti del marketing e non se rendono nemmeno conto, sono gli “utili -idioti” della doc a cottimo made in Turchia non sanno neanche cosa è il disciplinare crede che Savarin sia una salsa o un ciclista francese dopato a Calvadòs .
Paolo Altro
Davide Un documentario sui musicisti di blues del Mali ?
Paolo l'ha già fatto Coppola ed pure andato in onda
Davide la butto cosi “i pirati nell'adriatico” o i “cavalieri di Malta” ?
Paolo Senti l'ultima cosa che abbiamo fatto e che è andate bene, era le “storie di fantasmi del Terzo Reich”. Tu lo immagineresti mai i che Hitler credeva nei fantasmi ?
Davide sarà contento grande capo Esticazzi.
Paolo Bravo sardonico. Vedo che hai prodotto poco negli ultimi tre anni
Davide in realtà sono le reti che hanno smesso di produrre, o alcune di esistere, o semplicemente decidono che possono comprare anziché produrre fare a meno di me, poi anche nella pubblicità hanno ridotto i budget forse non servo a molto e a nessuno interessano le miei storie ma devo pagare l'affitto e magari mangiare.
Paolo Pure tu, mangi ? - sogghigna - racconti storie dici ? Tipo questa …
affronti tematiche sociali attraverso la storia delle lingue estinte come il serbo croato ?
Davide è la storia delle minoranze linguistiche nella guerra dei Balcani ...
Paolo Vedo anche che sei stato all'estero
Davide alle volte mi chiedo perché non ci sono rimasto
Paolo sarebbe stato meglio ?
Davide Non lo so … ma almeno ci avrei provato.
Paolo Perché in Italia ?
Davide per la mia generazione, non ci sono prospettive. Senza passato ora neanche futuro . Quelli che l'hanno fatto tipo il mio ex socio ora sono avanti nella carriera mi sembra che qualcosa siano riusciti a combinare.
Paolo Stiamo parlando di cosa
Davide Niente, era una sua domanda
Paolo La mia domanda è hai per caso qualche format da proporre ?
Davide in realtà ci eravamo detti che mi avrebbe proposto di entrare per la produzione esecutiva di una rubrica sul cibo e vino
Paolo ma è pieno di interni che le fa non vedo come potrei
Davide io avrei pensato ad una cosa come i viaggi in Italia di Piovene e Soldati
Paolo e sarebbe ?
Davide prendiamo i testi degli anni 50 e li confrontiamo con l'attuale tipo Matera e il sogno di Olivetti, Trento vista da Thun
Paolo Ancora co ste cose da intellettuale, e poi lo sta facendo Pippo Baudo,
Davide Vado a fare il provino per l'isola dei famosi ...
Paolo forse la sospendono, ma è una idea. Senti ti voglio bene a Settembre rifanno i direttori di rete e magari ho l'aggancio giusto per un buco in palinsesto e riusciamo a produrre qualcosa di grosso in prima serata come quello sulla Mafia
Davide Sono dieci anni che ne parliamo fra un po farò le interviste agli eredi
Paolo Secondo me i tempi sono maturi …
Davide Va bene l'avevamo detto anche l'anno scorso e l'anno prima
Paolo - chiude – la conversazione ci sentiamo a Settembre

Davide si alza e si gira va alla porta e senza neanche salutare esce. 

giovedì 15 novembre 2012

Pausa caffè


Centro commerciale interno sala relax una serie di macchinette distributrici merendine e porcherie tossiche …
Caffè della macchinetta Davide porge il caffè a Lucia

Lucia    grazie allora come è andata ?

Davide male direi … il solito

Lucia   non avrai mica dato di matto ? 
Ma vuoi crescere una buona volta 

Davide e fare cosa come te lavorare fino a morire per poi sposarmi, con uno stronzo ricco ma con 1000 amanti per poi rimanere sola. Hai dimostrato che eri figa e adesso ti spacchi la schiena 12 ore al giorno e ti manca anche il tempo per berti un caffè dignitoso ? …

Lucia se la stronzaggine fosse una virtù ti farebbero santo.

Davide scusa ma è un po' che non gira nulla bene

Lucia ti servono soldi ?

Davide no sono venuto solo a trovarti .. per sapere come stava la mia sorellina

Lucia di solito mi chiedi soldi

Davide oggi no anzi ti ho portato un regalo.

Lucia cos'è una sorpresa ? Da te e mica è il mio compleanno ne Natale puzza d'imbroglio

Davide No. è un libro “le lezioni Americane di Calvino”

Lucia ma te l'avevo regalato io,

Davide infatti c'è ancora la dedica, lo so ed è stata la mia fregatura … ci ho creduto, poi ho scoperto che valevano solo per la Cina e l' India - e ride, -
è la seconda volta oggi

Lucia che cosa ?

Davide è la seconda volta che mi succede qualcosa di positivo e me la rido

Lucia cos'è questo un miracolo ?

Davide stamattina ho conosciuto una tipa fichissima con la quale voglio uscire stasera, e credo che diventerà mia moglie …

Lucia ne sei certo ? E chi è la pazza, lo sa in che guaio si va a infilare ?

Davide no, non lo so chi è, so solo che si chiama Melissa ed è meravigliosa ... anzi sono pure riuscito a restarle simpatico ha detto “ironico “...

Lucia di mattina ? Non è la solita tettona con piercing tatuaggio e frusta?

Davide no è fichissima credici, anzi mo la chiamo e ti ci faccio parlare

Lucia sei fuori … fare la ruffiana a 40 anni …

Davide trentasei e non ci provare, però la devi sentire è deliziosa

Lucia spero che lo sia --- ci pensa un attimo --- dammi sto telefono

Davide eccolo è già impostato

Lucia e che le dico ?

Davide la verità che è quella paga sempre, che sei la mia sorella e che il tuo fratello sta male con il cuore se non la vede, e che avevi piacere a sapere chi lo faceva soffrire, alla carogna, sdraiata qui in terra con la schiuma alla bocca...

Lucia io ti manderei a cagare

Davide dai merita è veramente pazzesca

Lucia ma parlaci almeno prima tu non fare lo scemo

Davide ti ricordo che io quando sono innamorato tartaglio

Lucia è ora che cresci

Davide ok chiamo io, però un attimo ci parli.  

lunedì 12 novembre 2012

Conosco una città.


Conosco una città che ogni giorno s'empie di sole
e tutto è rapito in quel momento.
me ne sono andato una sera
nel cuore durava il limio delle cicale
dal bastimento verniciato di bianco
ho visto la mia città sparire
lasciando un poco un abbraccio di lumi
nell'aria torbida sospesi



Cara Anna,
prima ancora di prendere contatto con l'italia, io la conobbi nell'immaginazione fervida della mia infanzia nella suggestiva aureola che circonda l'esodo si andava maturando il mio amore per Lei. Anch'io un giorno sarei partita con quella Nave che avrebbe rese concrete le mie scorrerie fantastiche … Papà non volle andarsene per via della barca e della pesca, nonna per la casa, il suo regno... la amava con assoluto trasporto, proprio come io l'amo adesso che l'età è una cosa sola coi luoghi sono contenta di essere sicura di morire qua dentro, come fu contenta lei.

Cara Nelida,
ci imbarchiamo di sera. Di nuovo grigio, pioggia gelo, silenzio, scialli, ombrelli. Qualcuno per non pensare per non parlare, tira fuori le carte e una bottiglia di vino. I pensieri il dolore è troppo grande: c'è bisogno di alcool per farli tacere. E la notte stivati come sardine, in centinaia, uomini donne bambini che fingono di dormire, e fingono di non piangere, tutti resi uguali dallo stesso dolore, e dalla stessa paura...

Care Anna,
all'esodo eterno punto di riferimento, quello che separa il prima dal dopo, sono seguiti l'impreparazione al destino che ci ha colti, la morte delle cose, la desertificazione della vita, solo parole dall'altra lingua, parole che occupano tutto lo spazio sociale. E' come buttar sale in mare spender parole per far valere i proprri diritti. Un'ampia fetta di umanità è soggetta all'ubbidienza cieca a un costume implacabile, a leggi che non capisce affatto. Tutta la città è codificata nell'altra lingua, però, nella parte vecchia gli anziani hanno memoria della cittadinanza precedente, punto per punto, nella successione delle case, una partitura musicale di cui non si può spostare o cambiare alcuna scrittura stinta. Nel loro presente che non sa e non può dimenticare si ubiqua largamente il passato.

Cara Anna,
e, poi finalmente arrivano gli americani mamma, papà adesso è davvero finita la guerra?
Si adesso è finita, speriamo … e gli americani grandiosi nello stesso modo ad organizzare bombardamenti e feste, s'impegnano nelle pubbliche relazioni con la popolazione... i soldati ridevano e ci invitavano a sollevarci sulle punte dei piedi per arrivare ad addentare una mela, senza toccarla con le mani. E con loro ridevano anche noi bambini. E mangiavamo: le bocche, le guance, le mani finalmente sporche di zucchero, di cioccolata, di un orribile gelato troppo verde troppo rosso, troppo giallo.

Cara Nelida,
Oggi ho chiesto a mio padre: adesso che sono grande, spiegami quello che non mi hai spiegato da bambina, o che io non ho capito : che giorno era quando l'esercito slavo, alla fine della guerra, ha occupato la città di Pola ?. Mio padre mi ha guardato in silenzio, la sua espressione ha perso la serenità, gli occhi si sono oscurati... pensavo che non volesse parlare, poi invece ha iniziato: “sono arrivati :avevano ciabatte invece che le scarpe, trascinavano i piedi anziché sollevarli, chissà saranno stati stanchi. Venivano dalla Bosnia, dal Montenegro, si erano imposte marce forzate per occupare tutto il possibile prima degli americani... ebbi paura e decisi di tornare a casa: perchè vidi, insieme a loro, quelli che da sempre sapevo essere le spie, quel tipo di croati che sotto il fascismo erano sttai zitti senza protestare e nel frattempo andavano compilando le liste di coloro contro i quali vendicarsi. E tra questi c'erano si i funzionari fascisti, ma anche semplici impiegati del Comune, o commercianti. La colpa l'unica colpa era quella di essere Italiani, - e infatti subito dopo cominciarono: venivano di notte e prelevavano la gente. Ogni luogo, ogni casa aveva la sua vittima: ogniuno ha sentito, una notte o l'altra dei quarantacinque giorni di occupazione jugoslava, i colpi di quelli alla porta di quelli che bussavano per portare via qualcuno, e i pianti delle donne.




Cara Nelida,
Io nata a Pola in Istria. Alla nascita, una condizione borghese quasi felice. Poi la guerra, la fine della guerra, il Trattato di pace. E l'esodo. Insieme a trecentocinquantamila di cui si sono perse in larga misure le tracce, mentre il loro mobili, le stoviglie gli album di fotografie con la storia della loro vita e le innocenti scommesse fallite sul futuro, rimanevano a marcire nei silos a Trieste...  

sabato 10 novembre 2012

Dialogoi davanti ad una bottiglia di vino da due euro e cinquanta.

Per anni ho combattuto contro le mie paure: contro mio padre a cui non volevo assomigliare, contro l'insicurezza e contro Dio che mi aveva dato un destino limitato. Nel farlo ho costruito un mondo fatto di cose a metà. 
Un mondo pieno di Piccoli oggetti insignificanti per gli altri, che sono state le mie certezze. me l'hanno tolte. 
Ho preso l' abitudine che puoi solo fare 
ciò che sei davvero. 
Ogni volta che ho alzato gli occhi al cielo e ho pensato di avercela fatta, il destino mi ha premiato con una caduta. Ed ogni caduta è stata sempre più forte sempre più profonda sempre più lunga. 
Fin quando mi sono concentrato sulle mie paure i problemi le difficoltà non hanno fatto che ripetersi ciclicamente e in maniera sempre più veloce. 
La sequenza è questa: Paura, vs. coraggio, (prima azione trova il coraggio)  Risoluzione del problema (con innumerevoli tentativi di sviare, assolutamente deleteri e inutili), Pausa, tampone (cioè risoluzione parziale)   Superbia (hai visto quanto sono figo?),  (ri)Caduta. 
Ad ogni sfida risolta se ne presentava una più complessa e sempre senza uscita. Ho iniziato a togliere, l'io prima di tutto. L'io non ha senso pratico. 
Ma la sequenza continuava. 
Qual'è la strada allora ?. " togliere l'inutile ". 
Un caro amico che questo lo fa di mestiere, se la prese a ridere e mi mandò a spaccare la legna disse "è meglio". fatto. Diventato nulla, su di una montagna al freddo, ho scoperto il significato di quelle piccole cose, di quegli oggetti insignificanti, di quelle stupidaggini a cui ero affezionato. 
Consigli a caso : 
"Stai sereno" sempre, "guarda che è la cosa più difficile del pianeta". 
Sto sempre ordinato, ma contrasta con la mia indole che è invece caotica e veloce, che pretende di seguire l'istinto e di fare cambi repentini. di ottenere il risultato con il metodo edonistico. 
"Non hai pazienza".
No, non ne ho. Sono diventato grande mentre aspettavo. 
"Hai troppa rabbia". 
Scusa Tu al posto mio non saresti incazzata ?.
"Ti sembro incazzata ? ". 
No certo ma ti fai quattro canne al giorno e stai pensando a rinchiuderti in un monastero. 
L'ultima domanda che mi fanno è "cosa cerco" ... 
Mi sento come il capitano delle linea d'ombra. ma quello è un libro adolescenziale. 
Non trovo un senso alle cose. 
Ho aperto il cuore e la mente alle emozioni, ma è stato un bagno di sangue. sono diventato vulnerabile e non ci ero abituato, però è fighissimo. mi lascio aperto ai sentimenti ed è straordinario meglio della droga o dell'alcool una vertigine di sensazioni, fino alla pelle. gigantesco. pericoloso ma gigantesco.     
Vorrei ... ecco dove sbagli "vorrei" ... 
Sta bene, Io non vorrei. 
Io come tutti ho bisogno di.    
Di cosa ? 
Di essere uomo, padre, amante e leader. 
"Ma lo sei"  
Andrea fai presto tu a dire  
Ti rispondo "Lo sono ma solo a metà". 
Perchè le cose belle finiscono e hanno sempre un conto da pagare. e io i conti non riesco a pagarli. 
Cosa hai scoperto di te    
Che mi piace la gente, tutta, è meravigliosa, cattiva,  ma meravigliosa. 
Ho trovato sorrisi e cuore nella spazzatura. 
Che in fondo la vita non è cosa fai, non è cosa porti o cosa possiedi, li non si nasconde la felicità.
Io almeno non l'ho trovata. 
Cosa vuoi. 
Il suo abbraccio. 
Giocare a pallone con Nicolino.
Scopare la mattina presto e farmi graffiare la schiena. 
Fare il sapone con l'olio di oliva. 
Raccontare storie.
Non è tanto. 
"Già lo penso anch'io".
che facciamo allora 
Andiamocelo a prendere ... 
Mi sa tanto che ci riesce stavolta.
  
                   

martedì 6 novembre 2012

Non si fa un colpo si stato se non si è sicuri di voler morire.

Controindicazioni per l'uso smodato dei giovani ... attenti all'intossicazione. 
ovvero Non si fa un colpo si stato se non si è sicuri di voler morire. 

E' stato un caso che mi sia capitato il Diavolo a Pontelungo di Bacchelli tra le mani  
in sintesi : Bakunin in Italia vuol redimere il popolo : ma affittuari, domestici, artigiani, operai. 

«Fare il ricco costa denaro, anche più a fingersi che ad essere». Quando il denaro di Cafiero sfuma, Bakunin, parte per la sua ultima avventura. Dare fuoco alla miccia della rivoluzione mondiale partendo da Bologna. Giunto a bologna sotto mentite spoglie, raduna una masnada d’improbabili e umorali sovversivi, fabbrica bombe, disegna piani di battaglia, ma al momento cruciale la sua truppa raccogliticcia si scompagina e diserta, pochi riottosi che cercano lo scontro vengono arrestati da un drappello di carabinieri. Il russo mangiapreti fugge, ultima beffa, travestito da Monsignore, e le autorità mai sapranno della presenza di Bakunin.
Testo diametralmente opposto a Curzio Malaparte che descrive nella Tecnica del colpo di Stato l'analisi dei tre principali Push della storia. (l'ottobre russo, il fascismo e napoleone)
Perchè cito questi due testi ? Perchè sono vichiano e tra forma e sostanza in un colpo di Stato riconosco delle similitudini. Vedo i Renzi, gli Alfano, la bambola gonfiabile, e altri peones che cercano di scardinare un potere logoro di vecchi babbioni rincoglioniti, ma siamo in Italia. Sgomitano, urlano e sbraitano, sembrano i Proci dell'Odissea. 


Ma non vedo che vuoto. non ci sono ne  i metodi ne le idee. 

Il solo effetto che Bakunin (nel libro e in realtà) otterrà è quella di aver allevato il primo deputato socialista della storia d'Italia, Andrea Costa. Un effetto indesiderato. De Vecchi e Baracca, Bottai e altri daranno gloria  a Mussolini, che geloso e despota li farà sparire. 
Trotsky (il vero genio) finirà ucciso dai sicari di quello che ha aiutato nella conquista del potere  cioè Stalin il prete l'acciaioso Georgiano. Cambrone finirà nel macello di Waterloo  impantanato e in salita, solo  per aver assecondato un uomo folle e convinto di essere DIO . 
Vi ricorda qualcosa o qualcuno ?  

lunedì 5 novembre 2012

Quello che so di me è, che volevo fare il ragioniere.

Quello che so di me è, che volevo fare il ragioniere.



Ho cominciato così studiando ragioneria e cercando di capire il bilancio dello Stato. 
La mia volontà, era quella di generarmi una occupazione serena, un vita parca e onesta. 
Ma, dopo vari tentativi, dopo l'ennesimo  litigio con il mio padrigno, scelsi quella che si sarebbe definita, nella visione di Andrea Pazienza "l'Avventura".

Mi arruolai volontario, in Marina, facendo quello che era a mio avviso il beau geste. 
Aspiravo a navigare a vedere il mondo, a combattere per la patria. 

Quando giurai in borghese, perché per un disguido burocratico non avevo ancora la divisa, 
fui serio. Rimasi in sospeso per un po' quasi quattro mesi nel nulla. Perché la Reale Marina e  la nave dove imbarcavo, mi dimenticarono. Non ho mai avuto difficoltà nell'apprendere per cui il corso da radarista a Taranto mi sembrò una passeggiata, a parte i dispetti dei sottufficiali, la truppa nel suo insieme si comporto bene, grazie al fatto che venivo a stare in compagnia di quella che chiamavano la Banda Bassotti (cinque sardi ed io), godendo della loro protezione, me la cavai molto bene. Oggi i ricordi sono confusi e vaghi. Ricordo che ho fatto tre anni tra Spezia e Taranto, sono stato negli Stati Uniti e ad  Instambul, a Tolosa ed Augusta, passando per mezzo Mediterraneo e un bel pezzo di Atlantico. 
Insomma alla fine niente male se non fosse stato per un paio di idioti d'ufficiali e un maresciallo forse sarei rimasto. 
Decisi comunque di fare qualcosa di più, andai all'università. Sempre ostacolato nel mio proposito dalle non rade lamentele familiari. Presi così a vivere a San Lorenzo un quartiere di  Roma, facendo ogni sorta di lavoretto possibile e immaginabile, fino a trovarmi in uno stato di vera confusione tra il giorno e la notte, Cercavo sempre denaro in ogni modo, mantenendomi gli studi che alla fine non portai più avanti avendo avuto l'occasione di un lavoro normale... 
Durò solo un attimo,  finì così presto che dopo tre mesi ero veramente a terra. 
Di nuovo ripartito mille mestieri e nessuno. Arrivai alla distribuzione,  e poi la produzione video. producendo a trent'anni addirittura un film in sala. 
Sembrava uno scherzo ma non lo è stato, in tre anni ci siamo riusciti. 

Comprai casa, creai una famiglia e la mia ex moglie mi diede un figlio.  Sembravo felice, sembrava che andasse tutto bene ... 

Così non era. 

Nel 2008 finiscono i fondi per quelli come noi. 
Non per tutti ma per quelli come me. 

Quelli che volevano fare i ragionieri e si sono ritrovati a fare lavori creativi, gli artisti, la regia, la produzione, la politica solo perché stavano li e "non stava bene". 
Il merito è una chimera per chi non ne ha. 
Io stavo la col mio 16%. di share, un caso 

Il mese scorso ho fatto delle foto, io che ho sempre preso in giro i fotografi, sopratutto oggi che ci sono le digitali, le ho fatte, ai lavoretti continuo a non dire mai no. 
Come dice Franz il mio amico triestino un ennesimo bagno di umiltà. 

Rispondo a Franz, la vita, la mia sopratutto, non è un caso, ne una coincidenza. 
Sento di essermela sudata, e tanto. 
Alla fine questo non basta. E' proprio difficile alzare la testa. 
Per questo mi sento di ringraziare chi mi è stato vicino ultimamente e mi ha permesso di sorridere, mio figlio, alcune amiche Roberta, Cecilia e Claudia soprattutto, e le amiche di sempre Fabiola e Stregatta. Gli amici non li cito perché sono troppi e potrebbero litigare tra loro essendo vanesi. 

Oggi come un anno fa si ricomincia daccapo, un periodo è finito, ma sono stato riempito da voi, e sono più ricco e più sereno. Rimango sempre costretto dalla vita a fare l'artista, ad arrampicarmi su per una salita, ma senza loro avrei mollato già da un bel po'. 
Un grazie di cuore a tutti. 
Perché questo solo so  fare, 
e dire che ero un cazzo di bravo ragioniere.     

Agosto è il mese più freddo dell'anno. parte prima presentazione

Agosto ... ” è la storia di 9 personaggi in un sabato in una Roma semi deserta. Di una compagine eterogenea di personaggi, ambientato nella periferia romana di Nord Est quella del Tufello, di Valle Melaina, di San Basilio, e Porta di Roma.
Una vista dall'interno di un ambiente, una città con 500,000 abitanti. Una vista dal basso attraverso un Foro, un tempio, la pubblica piazza di un centro commerciale. Agosto è una commedia amara, dove tutti i personaggi sono degli sbandati senza uno scopo o una speranza. Appartengono tutti a quella che si definisce la Lost Generation. Agosto è la storia di una rapina, di una amicizia, di un amore che nasce, di un amore che è finito, è la storia di chi lavora e di chi non riesce a lavorare, di chi occupa ruoli nel centro commerciale e di quelli che ci passano. Una storia nel Nulla, dove “Nulla” è la normalità. Racconto ambientato tra carrelli abbandonati, parcheggi, cemento e musica post-punk. Una storia di alienati, di alienazione, dove i personaggi affrontano le vite come se fossero in uno sceneggiato televisivo. Scritto sulla base di una serie di appunti per un documentario, periferia urbana, dove la televisione è l'ara della cultura, dove il cinema è il multisala Warner e la legalità un mero punto di vista.
Un posto dove si dorme, si vive, si muore, soli.

Agosto è il mese più freddo dell'anno, è il titolo di una canzone dei Perturbazione.
Agosto, è il mese più freddo dell'anno. L'inverno si sposta sei mesi in avanti, e non è il polo sud, qui non è il polo sud. Agosto, La sveglia che rompe il silenzio. Qualcuno è in vacanza e lei suona per ore, che freddo che fa. Agosto ti affacci su un cuore malato, le cinque di sera ed è già buio pesto, l'inverno d'agosto Il ghiaccio, si posa e ricopre le cose, l'attesa del caldo congela anche i morti, che freddo che fa. Se non è vero che hai paura
non è vero che ti senti solo, non è vero che fa freddo, allora perché tremi in questo Agosto? Agosto, è scritto sul tuo calendario, forse hai dormito sei mesi, ma sei così stanco, tanto stanco, Agosto, è il mese più freddo dell'anno, nell'altro emisfero lo chiamano inverno”. (2004).