giovedì 10 ottobre 2013

INPS, USL, Agenzia per il lavoro IV. Ovvero niente scalfisce la burocrazia.

Le puntate precedenti :  

L'ufficio collocamento è la dimostrazione pratica dell'italianizzazione del Wellfare e della riforma del lavoro. 
Dopo 50 anni di lotte sindacali il collocamento, ovvero l'agenzia per il lavoro (la definizione ultima), visto che "collocamento" appariva non politically correct è lo stato di fatto del lavoro in Italia,  è l'epigrafe monumentale al diritto al lavoro, è in sostanza un ente inutile. 

La globalizzazione e l'informatica hanno creato nuove opportunità sia al capitale che al commercio globale. Nulla di tutto ciò, sembra aver minimamente scalfito l'amministrazione pubblica italiana.

Il collocamento, è un registro di chi cerca lavoro e di chi lo offre, ma quest'ufficio non sembra avere acquisito rapporti ne con uno ne con l'altro.
Qui sembra piuttosto che lo scopo sia quello di sancire la resa. 
Una cosa la fa, genera corsi professionalizzanti di dubbia efficacia e utilità. 
Preso da sconforto, affronto l'ineluttibilità del danno minore. 

Sono andato a iscrivermi per dimostrare la mia buona volontà nella ricerca di lavoro, offrendo così agli statali che controllano il gregge domestico che sono intenzionato a fare ciò che è necessario a preservargli i loro privilegi.e magari sperando da conformista di ottenerne in minima parte di quei privilegi anche io. (applicando cioè il Principio della conformità italica). 

Puntate precedenti: Fatta la prima coda ricevuto primo modello, seconda coda altro numeretto, terza coda Pin e altro modello di dichiarazione, poi quinta coda e altro numeretto, da casa telematico ... manca il modulo al collocamento infine altra coda altro numeretto... 



Ora,

Sono seduto da due ore e mezza in questo non luogo che è l'androne di un palazzo trasformato all'uopo in ufficio, comprato per salvare qualche costruttore in difficoltà e ceduto con costi esorbitanti al comune, che visto che non sapeva che farci l'ha reso pubblico alla buona. 
sono due ore e mezzo che sono qui... 

Entro. chiamano il  334 è il mio turno. 

Il colloquio si svolge in una stanza la 10 (ne esisteranno altre nove ?) alla fine di un lungo corridoio. Mi chiedono solo il modulo riempito, non c'è scritto nulla serviva solo il codice fiscale, e mentre la signora scrive al terminale salta fuori che io ho registrate diverse voci,

S:   "ma sono dei contratti", "lei ha lavorato ?" tono accusatorio, 
Io   "Si, regolarmente con contratti e contributi", 
S.   "ah ma non è iscritto a Tiburtina" sancisce, 
Io   "perchè scusi" ,
S.   "perchè Perugia non l'ha trasferita", 
Io   "cosa cambia ?
S.   "bisogna aspettare che trasferiscono la pratica"
Io   "quindi ?" 
S.   "O va a Perugia o possiamo richiederla noi ...
Io   "quanto tempo occorre ?" 
S.   "Un paio di mesi". 
Io. "mi mandate una Mail ? 
S.   Ride ...
S.   "ripassi fra tre mesi vediamo che è successo" 
Io   "in tre mesi Napoleone aveva fondato un impero, Rommell conquistato la Grecia e la Jugoslavia, tre mesi è il tempo che è durata la seconda repubblica francese, tre mesi ci ha messo Colombo a scoprire un nuovo mondo, tre mesi servono ad andare e tornare dalla Luna... Spero di non averne bisogno, grazie comunque". 


Esco e mi rendo conto che non solo è complicato ma bisogna avere tigna essere coriacei anche per ottenere anche una cosa inutile. 
Se è così che affrontiamo il mondo globale, come credete che possiamo risolvere problemi più complessi ?.    

C'è un dialogo ne "La Grande Bellezza", sul senso Civico, credo che sia una summa migliore della mia.                                 

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