lunedì 28 ottobre 2013

Preacari disperati a Tor Pignattara

Continua la ricerca di un format televisivo americano per cui fare una serie italiana di successo. Desperate Housewives -(I segreti di Wisteria Lane), è una serie televisiva made in USA ideata da Marc Cherry trasmessa dalla rete televisiva ABC dal 2004 al 2012.
  


Ambientata nel quartiere fittizio di Wisteria Lane, in una città qualsiasi. La serie tratta delle vite di quattro casalinghe che combattono le loro battaglie domestiche sullo sfondo di molti misteri che sconvolgono l'apparente tranquillità della ricca periferia borghese americana. Cronaca impietosa della' American way of life, la serie è un fenomeno mediatico statunitense senza precedenti, in Italia ha avuto un discreto successo di pubblico. Ovviamente come nella precedente occasione bisognerebbe attualizzarla, trasportarla nella realtà italiana. Ma dove trovo un quartiere così attiguo un wisteria lane italiana ? Ovvio Torpignattara case basse due tre piani al massimo, attiguo vicini che ancora parlano tra loro. Ma le casalinghe disperate ? Borghesi e annoiate abbastanza ricche ? I baby pensionati dei ministeri italiani ecco la soluzione i 50enni nulla facenti da bar disperati cassa integrati che non riescono a rientrare nel fantomatico mondo del lavoro precariati disperati ecco


Precari disperati : I miei personaggi


Roberto informatico di bell'aspetto dopo una vita in Telesia in Almabio e call center come supervisor, sistemista, telefonista e operatore sono sei mesi che non lavora più. Si arrangia sistemando cassette della frutta al banco dei suoceri e lavora Part_time come assemblatore di Pc presso una società cinese. Luigina sua moglie invece ancora ha le supplenze presso una scuola media di Pomezia e fa avanti indietro.

Radi: lui è emigrato in Italia negli anni 80 quando di euro non si parlava fa le pizze e lavora solo la sera, ma da un po' lo chiamano solo il fine settimana. È stanco i suoi tre figli non li vede da due anni la moglie nemmeno, non ricorda neppure come si chiama il suo vicino di casa. Vorrebbe tornare a casa sua ma non ce la fa coi soldi. Nel mentre una casa l'aveva costruita ma i figli non hanno voglia di fare nulla è solo per mandare a casa un po di soldi deve saltare i pasti da qualche mese.




Paolo: ex pubblico precario Co Copro cinquant'anni, ne ha passati sette in cassa integrazione. Di dodici lavorati metà e metà. La azienda dove lavorava è fallita più volte e ogni volta cambiando nome lo riassumeva per agevolarsi degli sgravi, e ricondurlo nel limbo degli inutili. Non sa fare niente perché nulla gli hanno mai chiesto di fare. Archiviava dati che nemmeno leggeva, tanto era consapevole che non servivano a nulla. L'esclusivo scopo era di prendere le prendere finanziamenti poi la società falliva. Un giorno conobbe un grande manager pubblico, fu felice ma dopo un paio di finanziarie fece crepare la struttura mettendolo finalmente in cassa integrazione. Si è apaticamente abituato all'Inps, all'ufficio di collocamento, ai vari sindacati dove conosce tutti e tutti lo conoscono. Passa le sue giornate a leggere libri ora che di tempo ne ha.
Maurizio quasi quarantino è calabrese, è emigrato alla fine degli anni 70 con la famiglia. Spende la vita alla ricerca di un lavoro vero. Laura in Antropologia costruita dopo dodici anni di duro assenteismo dai banchi dell'università. Ma poi non ha saputo che fare. Per fortuna un suo zio commercialista gli manda denaro da investire e lui si ritaglia la sua quota. Compra negozi che poi vende ai cinesi. Non è una attività molto impegnativa e a lui piace tanto lo zio che nel mentre è diventato senatore, gli ha promesso un posto fisso magari all'università, lui fuma canne tutto il giorno e aspetta. Ha un passato da punk bestia, la politica è troppo per lui, tanto per arrotondare ogni tanto spaccia marijuana.


Roberto: romano quarantino sfacciato, laurea in Scienze politiche precedenti esperienze come giornalista, consulente, operaio ragioniere, magazziniere, chiusa l'ultima azienda nel 2010, rimasto inoccupato ha prima divorziato, perso tutto e non ha più trovato un altro posto di lavoro. Ha una vita sociale e una buona dose di ottimismo si applica si da da fare ma non arriva a fine mese.




Troppo irreale ? Una cosa così chi la guarderebbe ? … Eppure per quanto assurdo parlo di cinque persone reali, che conosco e che vivono accanto a me. Le loro tresche sentimentali sono poco divertenti, le loro vite tropo monotone ?
Già, manca quel pathos che ci fa immedesimare solo nel meglio. Devo concentrarmi sui radical chic quelli che fanno la spesa Bio, e hanno problemi perché l'ultimo i phone non gli funziona.
Ma non c'è gente così tra quelli che vedo in giro
mi sa che questa cosa non si po' fare cerco una altra serie
sceneggiatori della fox temetemi arrivo e vi rompo il c...o



ragazzi voi che mi leggete mandate suggerimenti magari aiuta ..



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