venerdì 4 ottobre 2013

INPS ufficio pratiche complesse e irrisolvibili 2

 INPS  : Godzilla versus la coda 


Il romanzo di chi attende in fila il suo turno

Nella capitale dell'Unione delle Repubbliche socialiste sovietiche  si forma una coda di fronte ai grandi magazzini. Una coda come le altre, una fra le tante che in quel giorno si saranno formate o sciolte nella metropoli. La gente vede la fila e chiede. Si dice che ci siano degli ottimi prodotti. Qualcuno si ferma, la fila cresce... e intanto il lettore conosce un certo Vadim, un giovane moscovita.


In quella fila smisurata Vadim fa amicizia con degli sconosciuti, scherza, scambia favori e opinioni, si ubriaca, partecipa a una rissa. Conosce una ragazza carina, Lana, e fa lo scemo con lei. Lei se la tira per un po', ma alla fine sembra starci. Ma quando Vadim è occupato un tizio che sostiene di essere uno scrittore le propone di andare con lui in un ristorantino alla moda, per conoscersi meglio. Fra il ristorantino alla moda con lo scrittore e la coda con Vadim non c'è storia. La bella Lana fa la sua scelta e scompare dal romanzo. 

E intanto interviene la milizia per mettere ordine e spostare la gente dalla strada, perché la coda ostacola il traffico. E si fece notte e si fece giorno: l'indomani la coda è ancora lì, sempre più lunga. Finché un temporale non fa giustizia di tanti sforzi. La fila si rompe, i partecipanti si disperdono.

URSS: fila di persone in coda per fare acquisti.Questo è La coda, un mondo autonomo che si forma di fronte al lontano orizzonte di un acquisto, la sinfonia della "folla anonima, che rende anonimi",come la canterebbe Paolo Conte. 
Romanzo senza descrizioni e senza indicazioni, costruito dal concatenarsi delle frasi di coloro che vengono risucchiati dal vortice sociale della fila, La coda dà un solo punto di riferimento ai suoi lettori. Quel punto è un giovane scanzonato di nome Vadim che ciclicamente riappare in questa fila dove pregiudizi e antiche ostilità, rassegnazione e ferocia, chiacchiere vuote e opinioni sull'arte alla moda ci rendono uno spaccato di vita sovietica.

Chi ne avesse il tempo e la voglia può leggerne una divertente e amara testimonianza nel romanzo  La coda, di Vladimir Sorokin.

Beh All' INPS non è diverso ... bisogna fare la coda per avere informazioni poi si è suddivisi in quattro gruppi. da qui si parte per  moduli di ogni tipo, poi si ci trasforma in sedenti pazienti per scoprire che si può fare via internet a costo di prendere il pin da loro tramite presenza e tornare da loro per gli stampati. 
A cosa serve il ministero per la semplificazione è un mistero degno della peggiore burocratica unione sovietica. 

per ora sono a due manca l'ufficio collocamento ... a domani. 

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