giovedì 16 gennaio 2014

Calvino e il Web punti di vista per una discussione coi ragazzi della Radio

Criteri per una narrativa web nel nuovo millennio


piccole regole di base riprese da Italo Calvino 

La LEGGEREZZA:
La sottrazione del peso. La rappresentazione della realtà comprende la pesantezza dei problemi e dei conflitti, la natura umana e il suo dolore. Togliere peso vuol dire cercare di raccontare i nodi essenziali di una realtà non caricando di concetti, opacità, ma lasciando la narrazione libera di scorrere. Insistere sulla capacità delle immagini di far galleggiare e decollare i significati della storia, vedi stacchi musicali con immagini metaforiche, analogie, Sintetizza così Italo Calvino:
Alleggerimento del linguaggio – i significati vanno in un sistema di segni che hanno rarefazione, inconsistenza. Descrivere un ragionamento o una psicologia usando elementi sottili e impercettibili o descrizioni che abbiano elementi di astrazione.
Usare immagini di leggerezza che abbiano valore simbolico, Cavalcanti che volteggia sulla sua tomba, Don Chisciotte che infilza le pale del mulino e viene lanciato in aria…

RAPIDITA’:
il valore che si determina quando – identificato il protagonista e l’obiettivo della sua azione – si riesca a condensare lo sviluppo nei pochi punti essenziali: come punti collegati da una retta che salta a zig zag lo scorrere del tempo.
Sappiamo che la fruizione sul web è breve e dipendente anche da parametri tecnici instabili. Soprattutto sappiamo che c’è una maniera di narrare, come nelle fiabe e nelle short stories, che usa il tempo per ottenere con la massima economia, il raggiungimento del suo obiettivo espressivo e/o di comunicazione. Certo la relatività del tempo ha un’efficacia narrativa quando una successione di avvenimenti si rispondono (e si collegano tra di loro) come le rime in una poesia.

ESATEZZA:

La piuma che pesa le anime, in un video si fonda su 3 elementi:
Un disegno del filmato ben definito (la suddivisione in tre parti di una storia, piuttosto che il rapporto causa-effeto in una news, ecc.) e ben calcolato (proporzione tra le parti, ecc.).
Immagini visivi nitide, incisive, memorabili, “icastico”. Queste immagini devono sviluppare un linguaggio preciso come lessico e rendere le sfumature e i doppi sensi dell’obiettivo di comunicazione. I dati e le informazioni contenute devono essere verificate (su più di una fonte) e presentate con precisione (senza arrotondamenti e nemmeno presentandone in eccedenza: solo quelle essenziali).
L’aspetto fondamentale qui è evitare le immagini generiche, la metrica casuale, di tanta produzione che affolla la rete: ogni segno deve avere una sua importanza estetica, una sua necessità di forma e di contenuto; cercando la ricchezza di significati, proprio quelli che la vita, con il multiforme e insignificante rumore di fondo, sembra spesso negare.



VISIBILITA’:

LA POTENZA EVOCATIVA dell’immaginazione è stata spesso trascurata nei linguaggi della TV, che nasceva come una radio illustrata, con un ruolo meramente didascalico delle immagini. Nel nuovo millennio le immagini – e le icone – devono, e possono evocare i messaggi con maggior forza; insomma devono essere elaborati precedentemente ai testi.
Dobbiamo raccogliere una serie di immagini che per analogia, o conflitto, si dispongano sull’argomento, poi organizzarle nella struttura della storia. Per imparare a pensare per immagini dobbiamo superare l’indistinto rumore di fondo e trovare la sintesi dell’immagine “icastica”, sapendo che selezionare la realtà è il succo etico del nostro mestiere, ed è anche il più diretto parametro di confronto con la nostra storia e identità.

MOLTEPLICITA’:

Perché oggi è così importante la connessione di ogni opera con le altre? nella rete non è tanto il segno o il messaggio l’elemento che genera supremazia, ma il motore di ricerca. Le nostre opere devono tenerne conto, nel senso che in pochi segni dobbiamo sempre ricordarci di essere enciclopedici, riepilogativi, connettivi tra persone luoghi e fatti che ormai riguardano tutto il mondo: insomma globali. Diamo una particolare attenzione agli stili che usiamo, alti e bassi, raffinati e volgari, usiamoli per creare nuove associazioni e nuove attivazioni del significato.
Poi c’è un secondo piano sul quale ragionare: quello editoriale, quello del mercato e del posizionamento che deve raggiungere il nostro lavoro. l’essere parte di una produzione – di una serie, è sicuramente un valore aggiunto, crea riconoscibilità e fidelizzazione sia nel commerciale che nel libero spazio dei prodotti video; ci aiuterà a posizionare le proposte per il mercato del prossimo millennio.

mentre si scrive tutto ciò mi piacerebbe avere confronti sul tema pertanto mandate commenti sono ben graditi.  



giovedì 14 novembre 2013

Tacchi misti : una cosa meravigliosa che rifarei

Dopo aver letto Ennio Flaiano (“Lo spettatore addormentato”) nessuno, sano di mente, avrebbe mai deciso di commentare uno spettacolo teatrale. 

Nessuno che conosco, almeno, avendo visto un Lavia o un Garinei de no'artri sarebbe tornato volentieri a Teatro per vedere un qualsiasi spettacolo.

Ma si sa il Karma, il fato, la vita ti offrono ogni tanto imprevisti ritorni e piacevoli sorprese ed eccomi qua a citare Wallace (solo nel titolo per carità) ed eccovi il resoconto di una giornata a teatro con la compagnia di Tacchi misti. 

La commedia tratta da un testo di 
Gloria Calderon Kennett "Accessories" è in scena dal 12 Novembre al 2 Dicembre al Teatro Belli in Trastevere.

Piove poco, ma per arrivare a Santa Maria in Trastevere l'unico sistema veramente pratico è il mezzo pubblico cioè il tram e quindi a piedi. 
Dopo una breve passeggiata sino a Santa Maria dove mi accoglie calorosamente il regista Ferdinando Ceriani, mi accomodo nel back stage dove mi presenta la compagnia. 

Mentre la costumista è intenta agli ultimi ritocchi, e due attrici sono in ritardo sul trucco, tra ferri da stiro e camerini intasati di vestiti (ogni una delle attrici ha almeno cinque cambi) chiedo se sono disponibili a rilasciarmi delle piccole interviste.

Eccole 

Link :interviste
Ferdinando  http://youtu.be/eQ29qSWZCkM
Valentina :  http://youtu.be/ku_yDfejWI0
Silvia http://youtu.be/EIQqFQYE9nA
Corinna  http://youtu.be/Ig70aJFK4fE
Carla http://youtu.be/qcQdhLTA6-8




Siamo in un locale storico, piccolo e antico, poche le offerte al rutilante mondo dello spettacolo, Basso il prezzo 10 euro circa. Sette in abbonamento quanto un pessimo film americano destinato al piccolo schermo. Velentina M.G trasteverina DocG conserva di questo luogo ricordi teneri dell'infanzia. 



Dopo neanche mezz'ora, fatte le interviste siamo in sala e lo spettacolo è pronto. 
Il parterre è radical chic al massimo, c'è tutta la Roma dei salotti e dell'arte. 
Io ho riconosciuto Lino Patruno, mi sono emozionato come un bambino. 
Mi aspettavo uno spettacolo urlato, ma così non è. 

Eva la prima donna, l'insegnante, la paurosa e indecisa, amanti, vittime, carnefici in crisi, suore e ninfomani, domestiche e nevrasteniche, Dio stesso è Donna una carrellata di personaggi incredibile, piacevole      
Per novantacinque minuti assisto ai monologhi di 16 personaggi meravigliose e tragiche in una commedia leggera, americana si, ma universale almeno per quanto riguarda i caratteri.



Sinceramente ho riso di gusto, intelligente e raffinato il modo per raccontarlo, brave veramente brave le attrici, anche la più giovane che nella versione da doccia, di una fidanzata abbandonata (Silvia) affonda un fidanzato alquanto smarrito. 
La donna incinta (Corinna) , il tutor del sesso (Valentina), la venditrice (Carla) , sono personaggi che non dimenticherete presto. 

Quindi appunto citando Wallace una cosa meravigliosa che rifarei

La versione integrale delle interviste su 




in onda su Fan di Coffee And Cigarettes  Martedi prossimo dalle 13,00
https://www.facebook.com/FanDiCoffeeAndCigarettes
  



martedì 12 novembre 2013

L'utile idiota : Lenin come il Sommelier



Bevo vino. 


Produco cioè un discreto quantitativo di vuoti a perdere, che trasporto direttamente, in cartoni, alla raccolta differenziata. A naso sono convinto di poter riconoscere almeno una quindicina di vini diversi. Da qui a conoscere il vino è tutta un'altra cosa.


La conoscenza la riserverei ai professionisti ai sommelier, agli addetti ai lavori : distributori, enologi, produttori, qualche chimico bravo.
Io mi definisco volentieri un bevitore sociale, o un devoto di San Giovese non praticante, un “amico del Fojonco”.
Detto ciò alzo un lamento: non sopporto più di sentire decantare a sproposito chiunque di vino a tavola. 

Basta !!! Con i sommelier della domenica.

Cos'è successo ? Dov'è finita quella setta di ridanciani sfaccendati vitelloni e simpatici racconta storie che erano gli arcigola di una volta. Che fine hanno fatto quel gruppuscolo di pazzi un po deviati che erano i malsani bevitori, che come unico scopo avevano quello di di divertirsi, di stare in compagnia,semmai di salvare delle piante, e non certo quello di promuovere per il marketing delle nuove etichette a favore di multinazionali.

Quelli che il viaggio finiva in osteria e la conoscenza passava anche attraverso il cibo. Quand'è che sono diventati alla page, cool, fighetti, etc. etc. 


Quand'è che il sommelier è diventato l'utile idiota per la vendita di nuovi prodotti sul mercato ?

Com'è successo che per una contraffazione chimica alimentare i 15 morti per metanolo e gli oltre 19 ciechi questi martiri dell'ignobile meschinità dei capitale sono diventati i validi giustificatori del consumo e della moda del degustatore di massa.

Intanto cos'è una degustazione ? In un luogo definito, solitamente un grande albergo o una fiera, si incontrano molti produttori-promotori e molti alcolisti mancati. Il primo promuove un prodotto il secondo cerca di bere nel minor tempo possibile il più alto numero di bicchieri che il fisico, le gambe il comune senso del pudore gli permettono. All'interno di una degustazione, l'offerta può essere devastante. Nel caso della mia ultima partecipata 230 vini diversi derivati da 8 qualità di uva con sei denominazioni diverse. Alla decima ciucca o sbronza anche un demente inizia a porsi dei limiti e scegli esclusivamente dei vini in “orizzontale”, cioè beve lo stesso tipo di vino di produttori diversi. L'altro sistema cioè quello “verticale” riguarda invece le annate o gli invecchiamenti. Praticamente si uccide lentamente e con coscienza. Le degustazioni sono quasi sempre aperte al pubblico, e se ci si muove con un po di pazienza si arriva anche a quelle professionali.



Durante le degustazioni si dovrebbero fare delle osservazioni intelligenti. Ma vi assicuro che bisogna essere molto bravi per mantenere i pensieri lucidi e la conversazione ad un livello dignitoso con tutto quell'alcool in corpo. Esiste in queste manifestazioni un determinato vocabolario, una terminologia di conversazione fra affiliati che produce una serie di distinzioni di profumi che neanche Coco Chanel era in grado di percepire tramite l'olfatto (soprattutto dopo il terzo bicchiere). Ovvero gradi zuccherini, colori, densità...
anche i gesti richiedono un garbo e un minimo di eleganza. 



Per questo fanno i corsi per farvi accedere tra quelli che lo sanno fare. Ma qui subentra un particolare aspetto della faccenda. Le scuole di pensiero sul vino sono almeno tre: Veronelli_ Ricci_ Maroni, non se ne abbiano i tre signori e i loro adepti ma è per pura sintesi : Veronelli amava il sangiovese giovane il vino terroir e i minerali, un bere da millenni con poche referenze alla scuola Moldavi dei barriques, grandi botti, anche di castagno, beverini o impegnativi sempre con un errore o una nota più alta. Maroni come alcuni dell' AIS il corretto in struttura e colore con identità ben definite, a tale uva corrisponde tale profumo, pulizia e lavorazione in primis, vini stabili nel tempo e di gran classe, a mio avviso da mercato internazionale. Sangiorgi è un assaggiatore sopraffino con la ricerca estrema della micro particolarità e la purezza di spirito e ricerca. Scuole per massima parte tutte corrette alle quali andrebbero aggiunte quelle mode come il biodinamico, in amphora, sperimentali piede franco, ecc. insomma un mondo vasto e complesso, che come tutte le cose italiane ha al suo interno guelfi e ghibellini. Amo il vino si ma non prendo parte a partiti. Ho il mio gusto che spesso è sbagliato procedo per tentativi, e gli errori sono frequenti ma a me, va bene così.
Il primo sorso di un vino vi rileva i sentori di alcool in purezza, il secondo vi seduce, attenti però perché e solo finendo in compagnia la bottiglia che riuscirete a capire se merita o no.
Molte delle cose che ci affascinano al primo colpo sono i realtà i prodotti della moda un dannato appiattimento alla vaniglia o al sapore di “Batuffoloso coniglietto bianco” (la definizione è di Stuard Pigott  "Slow 49"), un trucco da chimico, che ha come scopo quello di affascinare il degustatore e prendere il premio sulle guide. 





Io amo del vino il potere che esercita sullo spirito Campanile descriveva brevemente in un suo libello il complesso rapporto tra gli asparagi e l'immortalità dell'anima ma tra il vino e l'anima ? 


"C'è un rapporto mi sono chiesto?"

Secondo la teoria del degustatore, il vino è approccio chimico, sensitivo. Ha una gamma di colorazioni e una struttura, persistenza, metodologia di accorpamento massale. Catalogazione matematica dei sensi. Nulla da eccepire ma sono troppi i cattivi maestri per stare tranquilli. Il vino è ebbrezza, calore una carezza amorevole della natura, per l'uomo stanco e affaticato è la bevanda con cui si nutre, si da messa, si festeggia.
Io lascio che il piacere di berlo derivi più dal piacere di stare in compagnia piuttosto che dalle qualità organolettiche. Ricordo le bottiglie in base alla compagnia, con chi le ho bevute, questa è per me “l'esperienza sensitiva”. 

Vi lascio parafrasando Campanile :


"Non vi è prova che il vino sia in relazione con l'immortalità dell'anima. Il vino attende alla faccende relative ai campi al lavoro e al desco. L'anima ha compiti spirituali e ci congiunge nell'immortalità con Dio. Ma nel suo piccolo anche il vino ci innalza lo spirito verso la congiunzione con la natura e quindi con Dio. Ne deriva che anche il vino possiede uno spirito se non un'anima. Quindi la faccenda è quanto mai complessa e della materia religiosa io non so. Ma un buon bicchiere di vino a me dimostra che esiste un anima e mi avvicina alla natura se non a Dio. Quindi bevo".


Alla salute 

lunedì 28 ottobre 2013

Preacari disperati a Tor Pignattara

Continua la ricerca di un format televisivo americano per cui fare una serie italiana di successo. Desperate Housewives -(I segreti di Wisteria Lane), è una serie televisiva made in USA ideata da Marc Cherry trasmessa dalla rete televisiva ABC dal 2004 al 2012.
  


Ambientata nel quartiere fittizio di Wisteria Lane, in una città qualsiasi. La serie tratta delle vite di quattro casalinghe che combattono le loro battaglie domestiche sullo sfondo di molti misteri che sconvolgono l'apparente tranquillità della ricca periferia borghese americana. Cronaca impietosa della' American way of life, la serie è un fenomeno mediatico statunitense senza precedenti, in Italia ha avuto un discreto successo di pubblico. Ovviamente come nella precedente occasione bisognerebbe attualizzarla, trasportarla nella realtà italiana. Ma dove trovo un quartiere così attiguo un wisteria lane italiana ? Ovvio Torpignattara case basse due tre piani al massimo, attiguo vicini che ancora parlano tra loro. Ma le casalinghe disperate ? Borghesi e annoiate abbastanza ricche ? I baby pensionati dei ministeri italiani ecco la soluzione i 50enni nulla facenti da bar disperati cassa integrati che non riescono a rientrare nel fantomatico mondo del lavoro precariati disperati ecco


Precari disperati : I miei personaggi


Roberto informatico di bell'aspetto dopo una vita in Telesia in Almabio e call center come supervisor, sistemista, telefonista e operatore sono sei mesi che non lavora più. Si arrangia sistemando cassette della frutta al banco dei suoceri e lavora Part_time come assemblatore di Pc presso una società cinese. Luigina sua moglie invece ancora ha le supplenze presso una scuola media di Pomezia e fa avanti indietro.

Radi: lui è emigrato in Italia negli anni 80 quando di euro non si parlava fa le pizze e lavora solo la sera, ma da un po' lo chiamano solo il fine settimana. È stanco i suoi tre figli non li vede da due anni la moglie nemmeno, non ricorda neppure come si chiama il suo vicino di casa. Vorrebbe tornare a casa sua ma non ce la fa coi soldi. Nel mentre una casa l'aveva costruita ma i figli non hanno voglia di fare nulla è solo per mandare a casa un po di soldi deve saltare i pasti da qualche mese.




Paolo: ex pubblico precario Co Copro cinquant'anni, ne ha passati sette in cassa integrazione. Di dodici lavorati metà e metà. La azienda dove lavorava è fallita più volte e ogni volta cambiando nome lo riassumeva per agevolarsi degli sgravi, e ricondurlo nel limbo degli inutili. Non sa fare niente perché nulla gli hanno mai chiesto di fare. Archiviava dati che nemmeno leggeva, tanto era consapevole che non servivano a nulla. L'esclusivo scopo era di prendere le prendere finanziamenti poi la società falliva. Un giorno conobbe un grande manager pubblico, fu felice ma dopo un paio di finanziarie fece crepare la struttura mettendolo finalmente in cassa integrazione. Si è apaticamente abituato all'Inps, all'ufficio di collocamento, ai vari sindacati dove conosce tutti e tutti lo conoscono. Passa le sue giornate a leggere libri ora che di tempo ne ha.
Maurizio quasi quarantino è calabrese, è emigrato alla fine degli anni 70 con la famiglia. Spende la vita alla ricerca di un lavoro vero. Laura in Antropologia costruita dopo dodici anni di duro assenteismo dai banchi dell'università. Ma poi non ha saputo che fare. Per fortuna un suo zio commercialista gli manda denaro da investire e lui si ritaglia la sua quota. Compra negozi che poi vende ai cinesi. Non è una attività molto impegnativa e a lui piace tanto lo zio che nel mentre è diventato senatore, gli ha promesso un posto fisso magari all'università, lui fuma canne tutto il giorno e aspetta. Ha un passato da punk bestia, la politica è troppo per lui, tanto per arrotondare ogni tanto spaccia marijuana.


Roberto: romano quarantino sfacciato, laurea in Scienze politiche precedenti esperienze come giornalista, consulente, operaio ragioniere, magazziniere, chiusa l'ultima azienda nel 2010, rimasto inoccupato ha prima divorziato, perso tutto e non ha più trovato un altro posto di lavoro. Ha una vita sociale e una buona dose di ottimismo si applica si da da fare ma non arriva a fine mese.




Troppo irreale ? Una cosa così chi la guarderebbe ? … Eppure per quanto assurdo parlo di cinque persone reali, che conosco e che vivono accanto a me. Le loro tresche sentimentali sono poco divertenti, le loro vite tropo monotone ?
Già, manca quel pathos che ci fa immedesimare solo nel meglio. Devo concentrarmi sui radical chic quelli che fanno la spesa Bio, e hanno problemi perché l'ultimo i phone non gli funziona.
Ma non c'è gente così tra quelli che vedo in giro
mi sa che questa cosa non si po' fare cerco una altra serie
sceneggiatori della fox temetemi arrivo e vi rompo il c...o



ragazzi voi che mi leggete mandate suggerimenti magari aiuta ..



mercoledì 16 ottobre 2013

I due volti della giustizia... La versione Italiana di Law and Order

Di Law and Order ne esistono almeno quattro versioni una classica, una dei casi pruriginosi Special Victim,   Criminal Intent  con Big di sex and the city e una Inglese, non esiste stranamente una versione Italiana.  



Law and order è una serie televisiva in cui:  al manifestarsi di un reato normalmente un omicidio, prima i poliziotti, poi il procuratori, il gup li catturano, li interrogano, scoprono il colpevole, e financo lo processano. 
fighissimo. facciamolo da noi.  
Ho pensato quindi di traslare una puntata tipo alla Italica maniera in fondo il Diritto la Lex e il Magister dal Digesto in poi è roba Nostra, e se quelli della Fox vorranno io sono pronto  :). sceneggiatori abbiate paura ora vi mostro cosa succede da noi. 
Va ovviamente adeguata, resa poco costosa e realistica.  
Se pensate che copio, alla maniera di Camilleri da Simenon sappiate che non c'entra nulla, non vorrei fare un così alto paragone. 
Questo format è alla buona, condito come in NYPD con macchina a spalla tagli veloci e su rotazioni e ascisse rapide confuse come fosse reality o una docu-fiction  così questi sono appunti per immagini

Procedo dunque:   
Periferia di Roma ore cinque della mattina ALBA : 
(una campo lungo con vista del grande raccordo anulare in lontananza) 
Un inserviente sovrappeso di una cooperativa, si reca a fare le pulizie presso il palazzo di una compagnia aerea. Lui si occupa dei piani alti quelli dei dirigenti, il palazzo è ornato di piante in plastica e uffici dignitosi. 
Vuotando un cestino trova morto e riverso a terra  il capo del personale .

Chiama immediatamente la polizia.


Alla quarta telefonata visto l'orario gli rispondono che essendo già morto può anche aspettare il cambio di turno, e alle 7 e trenta circa dopo aver letto il corriere dello sport del giorno prima scoprirà che essendo la zona di competenza della questura e non dei carabinieri deve comporre un altro numero.


ore 9 e 30 Arrivano i primi soccorsi 
Visto che ci sono: i poliziotti sentendo "Incidente" chiamano l'ambulanza e i vigili urbani, che sorpresi nel dover rinunciare al cappuccino così presto, e non avendo di meglio da fare per vendetta rimangono per un pochettino nel parcheggio sottostante multando la chiunque per divieto di sosta.

alle 10 e 3O  
L'ispettore e la sua squadra come la parte Order del telefilm  
Accorsi sul posto iniziano così a redigere il verbale.
Torchiato il numeroso staff della compagnia aerea accorso, i poliziotti ascoltano una delirante storia sul personaggio: Mormorano che il vecchio dirigente era un maiale e si trombava personalmente tutto lo staff femminile e non solo quello, prima di prendere in considerazione una qualsiasi carica. Visti gli ultimi licenziamenti era subbissato di lavoro. 
Non era anomalo trovarlo a fare sedute straordinarie anche doppie.
Si mormora infine che era uso tra i piloti della compagnia portargli la pillolina Blu dai viaggi.    

I poliziotti arrivati in soccorso iniziano a cercare soluzioni all'enigma, e perquisiscono tutti i piani bassi quelli dei dipendenti semplici.

Alle 12,30 arrivano quelli della scientifica, il loro ingresso è devastante e inquineranno tutto l'inquinabile
Ma con arguzia troveranno :
Un preservativo usato, una confezione di pillole blu, e tracce varie di altro. 
Una loro cicca di sigaretta.   

La signora Rossi del terzo piano in possesso di Marijuana.  La segretaria accompagnata per direttissima a Rebibbia qua verrà torchiata, picchiata in carcere. Alla fine licenziata e fatta scivolare tra gli esodati. 
Anni dopo, suo marito verrà eletto deputato e si scoprirà che la marijuana altro non era che una tisana alla menta.






Il Dr Autieri in possesso di materiale pornografico, chiuderanno un occhio essendo parente di un noto senatore della repubblica.

Arresteranno il pulitore perché facente doppio lavoro, classificato come insurezionalista anarchico avendo nelle cuffiette canzoni di Guccini, ed essendo in possesso a casa di un proiettile del Garrant memoria del servizio militare prestato nel 1978 come VAM

A questi aggiungete un cimelio di una foto di lui nel 1977 coi capelli lunghi assieme all'Onorevole Ferrara.

Alle 32 interpellanze parlamentari le più ardue collegheranno la  morte del capo del personale ai No TAV
Il ministro degli interni dopo aver spiegato che il Tav è un treno e questi era il capo del personale di una compagnia di aerei, comunque manderà l'esercito a sedare gruppi di facinorosi in val di Susa. 

Il medico legale troverà tracce di morte naturale, ma la trascrizione della autopsia, verrà dichiarata segreto di Stato.

Il magistrato inquirente  verrà destituito in quanto parente di una delle vittime, e il collegio sostituito.

22 anni dopo quando verrà data la sentenza di primo grado, la compagnia aerea riconosciuta colpevole di non pagare gli straordinari all'arzillo vecchietto. 32 gli eredi richiedenti.

In secondo grado un magistrato corrotto scoprirà che il "fatto non sussiste" nel 2084 siamo in attesa che il parlamento sciolga il Segreto di Stato sulla autopsia.   

Una giornalista di Studio Aperto riuscirà a collegare tutti questi fatti con il chupacapra e Ustica in una sola puntata del telegiornale.     

Fabio Fazio oramai novantenne una domenica sera intervisterà un noto scrittore ex magistrato che ne scrive un best seller  "Il Blu che uccide" storia  di una storia che non diventa storia.

La puntata è avvincente solo che dovrebbe durare sei mesi almeno. 

Mah mi sa che provo un altro format.   
 


daniele de sanctis (mi firmo non sia sa mai con quelli di MediaSet) 

giovedì 10 ottobre 2013

INPS, USL, Agenzia per il lavoro IV. Ovvero niente scalfisce la burocrazia.

Le puntate precedenti :  

L'ufficio collocamento è la dimostrazione pratica dell'italianizzazione del Wellfare e della riforma del lavoro. 
Dopo 50 anni di lotte sindacali il collocamento, ovvero l'agenzia per il lavoro (la definizione ultima), visto che "collocamento" appariva non politically correct è lo stato di fatto del lavoro in Italia,  è l'epigrafe monumentale al diritto al lavoro, è in sostanza un ente inutile. 

La globalizzazione e l'informatica hanno creato nuove opportunità sia al capitale che al commercio globale. Nulla di tutto ciò, sembra aver minimamente scalfito l'amministrazione pubblica italiana.

Il collocamento, è un registro di chi cerca lavoro e di chi lo offre, ma quest'ufficio non sembra avere acquisito rapporti ne con uno ne con l'altro.
Qui sembra piuttosto che lo scopo sia quello di sancire la resa. 
Una cosa la fa, genera corsi professionalizzanti di dubbia efficacia e utilità. 
Preso da sconforto, affronto l'ineluttibilità del danno minore. 

Sono andato a iscrivermi per dimostrare la mia buona volontà nella ricerca di lavoro, offrendo così agli statali che controllano il gregge domestico che sono intenzionato a fare ciò che è necessario a preservargli i loro privilegi.e magari sperando da conformista di ottenerne in minima parte di quei privilegi anche io. (applicando cioè il Principio della conformità italica). 

Puntate precedenti: Fatta la prima coda ricevuto primo modello, seconda coda altro numeretto, terza coda Pin e altro modello di dichiarazione, poi quinta coda e altro numeretto, da casa telematico ... manca il modulo al collocamento infine altra coda altro numeretto... 



Ora,

Sono seduto da due ore e mezza in questo non luogo che è l'androne di un palazzo trasformato all'uopo in ufficio, comprato per salvare qualche costruttore in difficoltà e ceduto con costi esorbitanti al comune, che visto che non sapeva che farci l'ha reso pubblico alla buona. 
sono due ore e mezzo che sono qui... 

Entro. chiamano il  334 è il mio turno. 

Il colloquio si svolge in una stanza la 10 (ne esisteranno altre nove ?) alla fine di un lungo corridoio. Mi chiedono solo il modulo riempito, non c'è scritto nulla serviva solo il codice fiscale, e mentre la signora scrive al terminale salta fuori che io ho registrate diverse voci,

S:   "ma sono dei contratti", "lei ha lavorato ?" tono accusatorio, 
Io   "Si, regolarmente con contratti e contributi", 
S.   "ah ma non è iscritto a Tiburtina" sancisce, 
Io   "perchè scusi" ,
S.   "perchè Perugia non l'ha trasferita", 
Io   "cosa cambia ?
S.   "bisogna aspettare che trasferiscono la pratica"
Io   "quindi ?" 
S.   "O va a Perugia o possiamo richiederla noi ...
Io   "quanto tempo occorre ?" 
S.   "Un paio di mesi". 
Io. "mi mandate una Mail ? 
S.   Ride ...
S.   "ripassi fra tre mesi vediamo che è successo" 
Io   "in tre mesi Napoleone aveva fondato un impero, Rommell conquistato la Grecia e la Jugoslavia, tre mesi è il tempo che è durata la seconda repubblica francese, tre mesi ci ha messo Colombo a scoprire un nuovo mondo, tre mesi servono ad andare e tornare dalla Luna... Spero di non averne bisogno, grazie comunque". 


Esco e mi rendo conto che non solo è complicato ma bisogna avere tigna essere coriacei anche per ottenere anche una cosa inutile. 
Se è così che affrontiamo il mondo globale, come credete che possiamo risolvere problemi più complessi ?.    

C'è un dialogo ne "La Grande Bellezza", sul senso Civico, credo che sia una summa migliore della mia.                                 

sabato 5 ottobre 2013

Ufficio complicazioni burocratiche e altre amenità III

Ufficio di collocamento, 
ovvero l'Agenzia per il lavoro, o come si chiama.

Smista nel suo complesso, una parte delle operazioni burocratiche quanto irrisolvibili: cercare il lavoro. Opera a cui si dedica il 40% degli italiani in questo momento. Cioè il 70%  escludendo dal conto quelli che sono i pensionati i portatori differenti di capacità o differentemente abili, i figli di papà e i sovvenzionati al nero.
Siamo solo all'inizio.
"Munisciti di pazienza e di pace nel tuo cuore", ho sognato il furetto di Kung_ fu- Panda stanotte un presagio. Quindi mi sveglio presto pregno di buoni propositi, lascio a casa l' AK_47 e la Katana questa mattina.
Prendo invece un libro sullo Zen, sono certo che potrà aiutarmi.

Credo che nessuno andando all'ufficio di collocamento (o come si chiama oggi) abbia mai sinceramente pensato anche lontanamente, nemmeno per una frazione di secondo, alla sua utilità funzionale, allo scopo per cui è nato, cioè a fornirti la possibilità, un informazione, una conoscenza "Sapere dove cercano un lavoratore inoccupato". Ma, senza questa iscrizione assolutamente inutile al fine proprio, non puoi avere una serie di altri documenti che invece ti possono realmente agevolare nella vita pratica.

Partenza attorno alle ore 7 e 30, di un giorno di autunno Venerdi.
L'arrivo tramite metropolitana altezza Cinecittà è piuttosto difficile.

Il fatto di essere già stato iscritto in altri ufficio provinciali Alla Tiburtina e a Montesacro (nel 1989)  è irrilevante. al cambio di residenza bisogna riniziare tutto daccapo. Provenendo da Perugia risulto emigrato. Il bacino di utenza di Cinecittà è di circa 1milione e mezzo di utenti. Solo Mr B nella sua massima idoliatria avrebbe potuto pensare di risolvere e promettere tutti questi posti di lavoro. 

Mi accoglie: ore 9,00 circa, entro facendo na respirazione profonda nel locale di circa trecento cinquanta metri quadri con 250 300 persone sedute. 
Al desk prendo il modulo, ma non serve, devo prendere un bigliettino numerico facendo la prima fila ad uno dei cinque sportelli informazioni, che preciso informazioni non ne danno, ma consegnano i numeri e basta.

Dall'altro capo della sala stanno sedute tre persone: Una guardia giurata armata, che mi hanno spiegato serve perché ogni tre giorni c'è una rissa. Un diversamente abile che funge da traduttore per i sordomuti. Una signora che funge da contatore elettronico (come dicevo ieri l'altro, l'ufficio serve a creare posti di lavoro) La signora legge numeri, 110 c'è 111 stanza 10, il 112 pure.

Arriva e passa davanti a me di tutto. L'incredibile eterogeneità dei personaggi meriterebbe un servizio del National Geographic, e un paio di racconti di Pasolini. Se non lo vedete non capireste.

Un mondo intero nazionalità e facce bellissime situazioni di ogni tipo e ovviamente impiegati del comune che fanno dello sgarbo e della sciatteria la loro manifestazione principe.  Mi accomodo sono il 334 "avvoja" dice il vicino.

Apro la Repubblica, e il Corsera. Leggo in prestito l'oroscopo di Branko e il Calciomercato della Roma sull'altro corriere. Ci scambiamo con i vicini giornali e informazioni. Un po di qualunquismo, diversi chilogrammi di disgrazie, amici supereroi, cattiverie e pettegolezzi sulla signora dei numeri:

Qualcuno propone giochi di gruppo sciarada ? Ruba bandiera ? Nascondino ?
Alcuni Jiovini credono che il "Decreto del Fare" sia utile. Le risate si sprecano. 

In questo mondo si passa e "Bisogna avere fede nella raccomandazione, Nel sotterfugio, e una buona dose di Calci in culo" sentenzia un Esodato.
"Credo da parte Mia che una dose di Faccia a Culo e indomito ottimismo aiuti comunque a svangarla" sentenzio Io, Si chiudono questo inutili Dialogoi sul 299 il turno del vicino. 

Manca poco sto per entrare ...
Fine della terza puntata 
Dentro è un altra storia.