venerdì 20 giugno 2014

P Bocuse a casa mia : V uno scontro tra poteri :

uno scontro tra poteri :




Per noi italiani è ovvio, non siamo mai andati d'accordo su nulla, su una qualche cosa, litighiamo con enfasi di nostro su ogni argomento fino allo stremo e alla piccola minuzia. 

Litighiamo in casa, con il vicino, per strada, tra Roma e Lazio, tra PCI e DC, Destra e Sinistra, Guelfi Bianche e Neri, Contrade, Quartieri.All'Estero lo trovano delirante litighiamo ad alta per poi prendersi un caffè assieme. 
Non lo capiranno mai.
Su di una ricetta poi ... 

Avete presente la tavola ? 
Io ci provo applicando la teoria di Manuel Vasquez Montalban  (Ricette Immorali) a cercare di capire le donne a tavola, tento di sedurle col cibo, fatica inutile. 
Di una donna mi sono innamorato solo perché adorava carne cruda e Barolo. 

Sono convinto che il fatto che la mia prima moglie mangiasse il Tofu sia stato inserito nel dibattimento della separazione. 

Con mio padre non sono mai andato d'accordo sul sale troppo o troppo poco, per non dire dell'olio o di come si faccia il giusto arrosto, o l'arista alla senape e miele.  Insomma, all'italiana vini francesi o vini italiani ? 



I divieti il potere e il cibo 

Questa cosa nel mondo antico è meno evidente, ma non è poi dissimile.
Il primo imperatore di Cina vietò Confucio e scomunicò i suoi seguaci, dando poi forte impulso alla cucina per togliere la fame ai 42,milioni di abitanti del nuovo impero. I mongoli inventarono la tartar di carne per poter meglio conquistare il mondo. Il regno di Siddatrtha ebbe fine presto, ma i precetti yurvedici gli sopravvivono, più della dottrina buddista. La Repubblica Spagnola, fini in un mare di sangue, ma chi non ama il gaspacho o la paeilla.


Con la sconfitta dei pisani, i genovesi inserirono nel pesto i pinoli. 

La salatura dei veneti è un affronto alla Roma Papalina che di sale non ne aveva, mentre i sardi contrabbandavano il sale con il pecorino onde evitare il dazio.  Esiste anche un paese che calcola al posto del Pil la felicità dei propri abitanti (credo il Butan) e tra gli indici c'è il desco ( la tavola). 


Ma questo implica che il potere si esercita sul controllo del cibo. 

Leggi e precetti delimitano la condizione umana, siamo sempre stati regolamentati e assoggettati ad un potere, anche attraverso il controllo del cibo.  Le forme più semplici di potere sono quelle coercitive, i dittatori, ad esempio. 

Ma per quanto possano avere potere, e forza dalla loro vogliono la fede, e devono accontentare il popolo dargli Panem e circensi. 

Cibo e potere si legano presto. 

Lucio Cornelio Silla, assunse nei ranghi delle legioni romane i capite censi, (senza reddito) poco dopo Gaio Mario stabili il salario delle legioni, e sotto Cesare Augusto, le truppe ricevevano un appezzamento di terra, vite, farro e ulivi da coltivare. Salario o stipendio. Pare che la prima strada romana sia la via Salaria (la via del sale), l'unica che non ha un nome di un console

Delle tassazioni, guerre e potere economico del sale c'è un bellissimo testo su "il Sale e la fortuna Di Venezia" di Hocquet Jean Claude 

Così quando il bene più prezioso è il cibo il potere si esercita con la donazione o lo si attacca lo si conquista o lo si rifiuta. 

Nascono così i precetti alimentari: i primi di natura medica, la peste del maiale per i mussulmani, la carne per i buddisti (in mancanza di meglio perchè non si sa mai magari è un tuo parente, anche se il precetto non è assoluto), 

Per moderazione e controllo : cattolici e islamici hanno il digiuno e la quaresima, il divieto sociale di bere alcoolici, quasi tutti il divieto per la carne umana.

Ma una buona regola è il peccato di Gola, peggio della lussuria tanto che si definisce Peccato da punizione infernale Nel sesto canto della divina Commedia, dante Alighieri posiziona nella terza cerchia dell'Inferno i peccatori di gola, costretti ad ingoiare la fanghiglia generata da una incessante pioggia fredda e nera. Mentre i golosi del purgatorio sono ridotti a corpi scheletrici, camminando sotto alberi rivolti sotto sopra carichi di frutta e acqua soffrendo la fame e la sete.

Quindi mangiare troppo è peccato ? 
pare di si 

Sempre per rimanere nella letteratura 

Ecco il nemico ed ecco gli austriaci. Uomini e soldati come noi, fatti come noi, in uniforme come noi, che ora si muovevano, parlavano e prendevano il caffè, proprio come stavano facendo, dietro di noi, in quell'ora stessa, i nostri stessi compagni. Strana cosa. Un'idea simile non mi era mai venuta alla mente. Ora prendevano il caffè. Curioso! E perché non avrebbero dovuto prendere il caffè? Perché mai mi appariva straordinario che prendessero il caffè? E, verso le 10 o le 11, avrebbero anche consumato il rancio, esattamente come noi. Forse che il nemico può vivere senza bere e senza mangiare? Certamente no. E allora, quale la ragione del mio stupore?
Emilio Lussu  Un anno sull'Altipiano. Einaudi editori, Torino, 1945.

ecco che il nemico mangia come noi e come crederlo ? 
nel 1948 si racconterà che i Comunisti mangiano i Bambini, per non far votare la sinistra in Italia. 

cibo è tabù, cibo è esotico, cibo è sesso, cibo è vita in tutte le sue sfaccettature 

il prossimo post : come da sopravvivenza si arriva a ricchezza
il boom economico e il cibo di massa  



   


   

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