venerdì 11 maggio 2012

Oggi me la rido.

Sarà perché c'è aria di primavera. Sarà perché sto verniciando casa, Sarà perché domenica vedo di capire le regole del cricket. Sarà perché la Stregatta ha chiamato, ma  conoscendola bene non richiamerà per almeno due settimane. Sarà perché per quanto sia affondato nel mare della fatica e della sfiga da quando ho rialzato la testa me ne frego di quasi tutto e di quello  che è stato. Sarà perché le due settimane passeranno. Sarà perché dagli errori io non imparo mai niente. 
Sarà perché continuo a farmi piacere le cose che succedono solo perché succedono. Sarà perché alle volte poi non le fai succedere. Sarà perché se alzo il telefono so chi chiamare anche solo per farmi dire addio, stronzo, ma non mi viene in mente chi chiamare per farmi dire "come stai". Sarà che è finita l'ultima delle cose inutili che ho trascinato avanti. Sarà che come ogni coglione che si rispetti alla fine avevo ragione io. Sara perché della ragione non so che farmene. Sarà perché mi sono innamorato della vita per quello che è, una commedia amara, dove poi sai pure il finale Ma non ci credi. Sarà perché mi sono commosso bevendo il sangue Morlacco e non so dirvi il perché, Sarà quel profumo, o un abbraccio forte che mi mancavano da tempo. Sarà che la pasta di oggi era scotta e ridevo tanto non l'avevo fatta io. e ieri sera parlavo dei tre migliori ristoranti di Roma. Sarà perché non trovavo un indirizzo mail e ho smontato mezza casa, poi quando l'ho trovato non mi ricordavo più che  volevo scrivere. 
Sarà perché ho comprato la lavatrice e fino a Martedi se va bene non posso stirare vuoi mettere ?  La vita è bella e mi piace solo perché mi sento così. 
Bene  
A chi l'ha letto un augurio che vi sia contagioso . 
Statemi bene 
Per le mie solite stranezze c'è tempo anche domani  
Oggi me la rido.
alla salute 
ps stasera ci vediamo da Ivano ....  

domenica 6 maggio 2012


Hand over hand up the lifeline, luckily the knots stay tight.
Silhouettes of the two of us climbing, climbing up a rope on fire.
Climbing up a rope on fire.

Trapped in a room in a fortress, running outta air to breathe.
Only seconds to go and we'll break free, I didn't think that we would reach.

Only the two of us can disconnect the bomb.
And save ourselves before the oxygen is gone.
I'll call for backup, you start to scream.
It's not the first time we've been in this dream.

She ripped the wings right off my back.
She whispered deep, keep it on the track.
She said you're no angel, no angel anymore.

All the wheels are coming loose. Close-up shot of a burning fuse.
The sky is filled with question marks. Will the chains come apart?
These few seconds that I've left to go. Flames and chaos down below.
And the earth opens wide. Got to climb a rope on fire.

Look at the clock. Look at the clock.
Make it to the car but the car won't start.
Me try to move the car but there's no more time.
We'll have to climb a rope on fire.

Hand over hand up the lifeline, luckily the knots stay tight.
Silhouettes of the two of us climbing, climbing up a rope on fire.

rimbing up a rope on fire. Climbing up a rope on fire.

Only the two of us can disconnect the bomb.
Then save ourselves before the oxygen is gone.
I'll call for backup. You start to scream.
It's not the first time we've been in this dream. 


mercoledì 2 maggio 2012

la reserche del Roma Libera

Non tutti sapranno, e in questo mi distinguo dai miei docenti che considerano il com'è noto un vezzo da mettere negli incipit di qualsiasi cosa. Dicevo, negli anni '80, arrivò post_ problemi economici a dismisura: energetici chimici sociali di produzione industriale, arrivò il capolavoro dell'assurdo cioè l'edonismo Reaganiano, degli Huppy o come diavolo si scrive. "Cioè" (altra forma tipica degli anni 80), Il tutto e subito, i lavori inutili, i finanziamenti  illimitati la bolla della immobiliare, il terrorismo gli amici, i signori e padroni come Sindona, Julio Valerio Borghese, il Berlusconi, (c'era già), la P2 etc, etc,... 


In questo marasma a Centocelle o in Trastevere (direi la prima ad okkio) un vecchio socialista o uno del PCI, vale anche per tipi tipo Bersani, Bertinotti, ed altri, che erano iscritti al PSI prima della diaspora (vi siete mai chiesti da dove vengono quelli del Gambero Rosso?_ dal Manifesto mi credete ora ?). Comunque qualcuno scelse, come era in voga all'epoca, di non bere il prodotto della multinazionale, ma di bere il Neri, al posto della Cola. all'epoca il Chinotto e il Toscano erano autarchici. Tanto basta. Per diffondere la moda nei pochi localacci romani tra i due gruppi: di destra e di sinistra, il primo con il Sangue Morlacco e un bianco ad oggi a me sconosciuto, il secondo con i rossi e  di bianco la Vodka. L'acqua secondo Kubrick in Strangelove. 
Un bianco c'è, qual'è il rosso? LuXARDO of course, o ca rien dire, o scialla.  
Ma di questo non so, e ancora cerco. 
Oggi ho bevuto assieme a Daniele Martelli del Help pub di Roma: 
Sangue Morlacco + Chinotto Neri di Caserta, non di Nepi, 
Vodka, non russa ma  svedese credo. 
Buono, interessante e veramente beverino, più strutturato del normale Hemingway alias Rum e Cola da tutte le stagioni ma di molto superiore. 
Signori lancio un hypè e un paio di twitter, il Roma Libera è la risposta autarchica e di che ti piace. Dall'ultimo dei fascisti all'ultimo Reds. Gente rara oramai, una cosa resta un bianco un rosso, e un asprigno un Cocktail che sarebbe piaciuto anche a Veronelli 
a cui dedico questo post. grazie, ci manchi. 

venerdì 27 aprile 2012

il Mishima di Ivano Urban





Yuiko Mishima è lo pseudonimo di Kimitake Hiraoka (nato a Tokyo 1925 e morto suicida nel 1970). Yuiko è stato scrittore e drammaturgo. Era un nazionalista nostalgico, un conservatore decadente come lo definì alberto Moravia che lo aveva incontrato nella sua casa in stile occidentale a Tokyo. Forma anche un esercito personale poi si suicida con il rituale giapponese. Lascia diversi scritti da cui ho tratto il  titolo e questa citazione :  "Quando pensiamo all'altrui felicità, affidiamo agli altri, e sogniamo a nostra insaputa, una nuova forma di realizzazione dei nostri desideri e ciò può renderci più egoisti di quando pensiamo alla nostra felicità personale". 

Cosa leghi Mishima a Ivano non lo abbiamo capito. Ma in suo onore ha generato questo bel cocktail che prepara cosi alla sua maniera dal 1980.


Le citazioni letterarie non sono finite perché  il Sangue Morlacco, è un  liquore Cherry a base di marasche dalmate, vuole che il suo nome venga creato da Gabriele D'annunzio durante l'occupazione di Fiume del 1919 (La Repubblica del Quarnero). Insomma Ivano Urban è un oste meraviglioso e questa sua creatura (noi si sperava del racconto della genesi ) è comunque uno dei suoi personalissimi cavalli di battaglia. Poi in coda c'è un poco di cinema da bar con l'arrivo a Roma di Ivano "A spasso con Bubu'" di Giancarlo Fusco, sembra scritto  su di lui Infine una citazione del sommo e greve Amato con le montagne di cambiali, che da solo meriterebbe una visita al suo bar. 
Mi raccomando portategli un bel libro.  

su mishima questo post è molto più esaustivo :
 http://www.larivistaintelligente.it/letterature/bookcrossing/yukio-mishima

mercoledì 25 aprile 2012

King'Bible 01 impressioni di Marzo



King Bible è dove ho preso a vivere da Marzo. kingBible  o Re bibbia ha due fantastiche similitudini con EastActon. Eastacton è un quartiere periferico di Londra dove sta concentrata la maggior parte degli Indiani e degli emigrati italiani degli anni 60. E' un quartiere di case basse a uno, due piani con giardino. Fino a qui è uguale. Ai margini del quartiere sta il carcere. Idem. Confinano con  il ghetto delle case comunali, che la è White City, qui si chiama San Basilio e la limita a Nord con le sue case occupate. Quello che però più mi ha impressionato è la similitudine degli Indi presenti.  Non ci sono solo indiani, sono presenti anche altre comunità quella Rumena, quella tunisina, che hanno le loro piccole sacche, ma la presenza degli indiani (quasi tutti del Bangladesh) è impressionante. un rapporto di due a uno con la popolazione. La mattina ci si sveglia con l'odore del Tanduri o delle spezie in cottura la notte i minimarket sono aperti ed possibile trovare di tutto per prepararsi un pasto in qualsiasi modo. il silenzio è magnifico, la quiete domina, è per buona parte le vie qui sono pedonali, le campane della chiesa di Casal de pazzi si ascoltano solo per i funerali e le messe principali. un bel posto in fondo. Non mancano centri aggregativi e attrattivi,un parco pubblico il Kolbe, un paio di musei, un locale che fà musica dal vivo il Jailbreak, un vinaio che è qui dal 1964, gestito oggi dai figli, una specie di monumento storico di resistenza, vi si conservano bottiglie dell'epoca straordinarie e le sue concessioni alla modernità sono rare. ma qua è il luogo di Roma dove ho percepito per la prima volta il carattere del razzismo. Si diceva e credevo fosse vero, che da noi a Roma il razzismo fosse una blanda e rara manifestazione, non è così, c'è e si è radicato negli stessi emigrati degli anni 60, che troppo spesso hanno dimenticato la loro provenienza. ma qui i negozi e i fast food sono cinesi, indiani, i kebab tunsini e turchi, i negozi di cianfrusaglie cinesi, gli edili rumeni, i camerieri rumeni, i cuochi tunisini. di Italiani rimangono un meccanico un barman, due idraulici, un negozio di scarpe (prodotte in Romania) due alimentari e un vinaio. Diciannove rapine negli ultimi due anni, un colpo di pistola al direttore di un supermarket, un quartiere dove una strada qualsiasi ha anche un inspiegabile quanto inutile muro di filo spinato. Ma qui visse il regista Pier Paolo Pasolini, e credo abbia avuto lo stesso impatto che ho io ora, le cose non sono cambiate. infine un dettaglio pazzesco hanno rubato un nasone, il 31 agosto del 2010 qui sono riusciti a rubare una fontanella. Mah! http://www.youtube.com/watch?v=dtOtn1SXIVQ&feature=share&list=AL94UKMTqg-9D3WkY_s8qiq2yqie20qdQZ

lunedì 23 aprile 2012

che bevi ? aspe che lo telefono ?

Non ci mancava che questa ... dopo il primo vinaio con personal sommellier ora anche l'app di Adroid. Blackberry etc. 
A che serve ? e tu cosa prendi da bere? Aspe' lo chiedo al cellulare. 
Boh, drogati sono dei drogati. Sono curioso come una bestia ma di sicuro mi verrà la Bile. Ora mi chiedo ma quelli del marketing di che si fanno? e il primo genio che me lo mostra giuro lo uccido  
http://www.hwgadget.com/my-sommelier-0322.html

giovedì 19 aprile 2012

Della biografia di Solo, ovvero “dove sei finito?”.


Interno giorno neon, supermercato in un punto imprecisato tra gli spazi vuoti tra le file.... 
Il mio obiettivo ora è di ritrovare il carrello. Ho le due buste di pistacchi in mano, dovrei rifare il percorso all'inverso. Ad occhio sono a nord ovest rispetto a dove l'ho lasciato e dove ho visto “Ciao Sono Paolo” l'ultima volta, se giro per 180 gradi e mi dirigo a sud però ripasso di nuovo le offerte speciali, e di questi tempi non è aria, meglio riflettere sul da farsi. Allora, ci sono ! "Eureka" non mi riesce di dirlo, comunque,  primo devo passare attraverso i formaggi, secondo passare oltre la carne in busta e infine  dalle parti degli elettrodomestici girare a sinistra, se vado per di la dovrei trovare un passaggio magari sino alle verdure dove avevo lasciato il  carrello, se riguardassi indietro tra i post ne sono convinto, ma non sono tecnologico, e il mio cellulare non è connesso, quindi andiamo per gradi, Formaggi, e avanti cosi . 


Nello stesso tempo, altrove nel supermercato vicino alle altane delle buste di plastica.  Voce off ….


"Che palle, certo al caldo qui si sta bene, e non sono neanche troppo carico se questo fesso mi lascia qua, poi chi li sente se stasera i caporali che mi incatenano mi trovano qua ?
Scusate, non mi sono presentato, Mi chiamo Solo o meglio UAN SOLO sarebbe come Han Solo di Guerre stellari, il comandante pirata interpretato da Harrison Ford, di cui i miei genitori erano fans, ma hanno confuso il nome con il cognome come nelle denunce dai carabinieri.
In realtà Solo non lo sono mai salvo in questo momento perché il fesso che mi spingeva si è perso. Vivo qua nel perimetro di un grande supermercato. Faccio il carrello, sono quindi un Peripatetico. accompagno e trasporto i beni della GDO per quelli che vengono qui a fare la spesa. Il grande mondo dell'abbondanza. Trasporto merci, oggetti, desideri, bambini. Sono robusto e nel mio mestiere piuttosto bravo, dipendo da quelli che mi spingono. Le mie ruote sono ben salde e non sbando quasi mai. Durante la notte vivo incatenato con i miei compagni di sventura, nella lunga fila fuori al supermercato, dormo all'addiaccio. Spesso di notte con i compagni discutiamo del da farsi di come fuggire da qui, se andare in giro per la città o a cercare i produttori Bio, di vedere le mucche blu e viola, e di prendersi una giornata di libertà. Visitare il mondo. Ma le catene ce lo impediscono, noi si fantastica. Basterebbe poco un cacciavite o una moneta e un poco di coraggio. Durante il giorno la tensione aumenta, con una moneta un bipede ci affranca dalla schiavitù e ci conduce in giro nel grande supermercato, io sono felice gli racconto di Paolo e di Maria di Tarek e Stefania, dei cestelli e di quel tosaerba che sta li da un paio di anni... a che serve a Roma un tosaerba?
Cerco di stare attento solo a non finire contro i miei compagni agli incroci certa gente non sa guidare. Ci casco ogni volta alle casse la speranza si accende portami via con te portami lontano il dolce naufragar m'è dolce in questo mare, fammi vedere Recanati, Trieste, il Colosseo. Ma arrivati alla macchina del nostro padrone a noleggio veniamo lasciati agli aguzzini della moneta, la delusione e grande, questi caporali della schiavitù ci restituiscono alla catena. Mi hanno raccontato di alcuni compagni andati via, verso fuori, ma nessuno di loro è tornato a raccontarci com'è spesso fantastichiamo e ho sentito racconti incredibili. Non so se crederci. 
Una di queste storie però mi ha colpito in maniera particolare, nell'antichità durante il periodo dell'impero Romano un gruppo di sessantamila carrelli, li chiamavano schiavi all'epoca, penso derivi dal latino, osò ribellarsi all'impero. Servirono due legioni e due consolati per sconfiggere le armate dei liberi. Il racconto proseguiva con le motivazioni che condussero alla sconfitta dei carrelli liberati, una masnada di poveracci equipaggiati alla meno peggio, con le ruote mal fissate, con la ruggine nelle ossa, con le buste di plastica nel cestello. Trovarono il porto di Brindisi bloccato , affrontarono scoraggiati e senza coraggio la battaglia contro le ben organizzate legioni romane. Quel che rimaneva della masnada fu crocefisso per tutta la lunghezza della via Appia, ma il loro capo Spartaco non fu trovato mai. Gli americani che sono un popolo libero, dicono, con vero spirito democratico ne trassero un film, un loro presidente Lincoln, rese liberi gli uomini di pelle scura. Ma la schiavitù dura ancora, anche in altre forme, e di quei liberi rimane solo il mito. Ma io non chiedo tanto, mi piacerebbe vedere il Colosseo, via Veneto e magari andare al cinema a vedere il film. O viaggiare fino in America dove i carrelli vivono liberi senza catene nella prateria. Il mio lavoro mi sta bene mi danno un euro ogni viaggio, guadagno quanto un operaio medio cinese, e li do volentieri al caporale che mi rimette a posto in fondo spesso dorme con noi, è schiavo anche lui. Vorrei solo viaggiare.
I miei compagni invece sono dei rivoluzionari sperano che gli Alleati ci vengano a liberare dalle nostre catene, e cantano “addio Lugano bella” o leggono Curzio Malaparte, io voglio solo andare sulla via Appia e lasciare un euro sotto la tomba di Spartacus.
Ah eccolo arriva ….