domenica 3 luglio 2011

Piersugo Ughi N° 6 Spaghetti al Burro e Formaggio

Scheda: Piersugo Ughi chef di fama internazionale autore di “ entrecotte e scaloppine saltate” best seller 2006, chef de “ ar magnaccia”, docente del corso di apparecchiature francesi alla Gordon Blu . Troppe volte abbiamo visto in televisione quelle pietanze complesse, difficili che molti si chiedono “riuscirei mai a farle ?”, Bene da oggi seguendo queste brevi note di cucina base saprete ben presto servire una lauta cena ai vostri amici senza tremare. La lezione di oggi è “come si prepara uno spaghetto al burro”.
Lo spaghetto nella storia: l’uomo vive grazie allo spaghetto al burro, fu Han Tze nell'ottavo secolo avanti Cristo a redarre la prima ricetta dello spaghetto. Uhan a katakei sushuni ami tar ne su ta hoh nessa ti un ka cerv uitan  bu bu –  più o meno ;
Scoperto probabilmente nella preistoria, lo spaghetto lascia agli storici una domanda fondamentale si mette il sale nell'acqua prima o durante la bollitura ?”
Per fare una buon spaghetto servono: il fuoco, acqua, un boiler, una casseruola, una serpentina per distillatori, una pinza, un coltello di ceramica, uno straccio, una mucca rossa o emiliana, una centrifuga in legno,  un pentolino, canovacci di cotone spesso o lino, una pala, un piccone, una trapano con punte varie, un carburatore del 12, una cinta di trasmissione, una batteria, un catino, un fucile di precisione, munizioni, venticinque litri di latte una mungitrice, una paletta e un secchio per l'immondizia, sale qb, oppure una carta di credito valida.    
Prendete un mezzo di locomozione andate al mercato e comprate un chilo di spaghetti. Un panetto di burro e 300 grammi di formaggio grattato.  
Salvo non vogliate usare mezzi più consoni e meno impattanti per l'ambiente.
Prendete allora una falce fenaglia recatevi su di un campo e tagliate circa seicento metri quadri di grano. Fate asciugare le piante al sole. Realizzate dei mazzi battete quelli e raccogliete le semenze e mettetele in un sacco di juta lino o cotone. I mazzi conservateli per portarli alla mucca. Quindi recatevi in Emilia. Valicate le colline recatevi in alpeggio e cercate una mucca Podalica o una Rossa. Trovatala abbattete col fucile di precisione il pastore. Se possibile usate un silenziatore per non spaventare la mucca. Datele da mangiare erba fresca qualche fiore di montagna e un po del vostra grano tagliato . Attendete con lei il mattino. Magari nel frattempo potreste schiacciare le semenze del grano fino a renderle polverose e farinose. La mattina di buon ora con lo sgabello mono zampa e il catino ( o la mungitrice) facendo molta attenzione mungetela.  Una buona mucca vi darà circa trenta quaranta litri di latte. Il colore sarà simile al colostro vagamente giallognolo. Finita l'operazione ringraziatela col fieno e datele un paio di carezze poi lasciatela in pace. Ora costruite una centrifuga. Prendete il motore collegatelo con la cinta e ad una batteria, freddate il latte e sbattetelo facendo versare la parte liquida lentamente conservando invece la panna e il burro a parte, un po di sale potrebbe essere aggiunto. A questo punto seppellite il pastore, lasciate il grano avanzato e le scorie. Portate via due tre chili di burro e un paio di chili di farina. Andate a Fara san Martino e procuratevi una damigiana d'acqua. Tornati a casa sulla spianatoia posate circa un chilogrammo di farina aggiungete un pizzico di sale e acqua muovete velocemente le mani lavorate l'impasto sino ad ottenete un chilogrammo circa di spaghetti. Asciugateli lentamente. Se non avete un asciugatore coi trafilati in bronzo , potete accontentarvi e usare un phon. Fate bollire l'acqua per la pasta, aggiungete il sale grosso, (che avete già dalla ricetta2) non raffinato, mettete il burro (a piacere delle spezie pepe, sale, salvia) in una padella e usatela come coperchio all'acqua in ebollizione. Quando il burro si è sciolto (non chiarificatelo per carità) aggiungete un paio di cucchiai di acqua di cottura e il formaggio
grattato, spaghetti al dente. Saltate e servite gridando c'è l'ho fatta.
Potete accompagnare con dell'ottimo succo di pera freddo. 

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