martedì 27 marzo 2012

Scatolame e Tubetti

Siamo nel solito supermercato. 
Di fronte o attiguo alla pasta terza fila circa sulla destra c'è quasi sempre lo scatolame. 
Una affinità tra pasta e pelati, che  servono al sugo suppongo.
C'è di che sbizzarrirsi, sottaceto, All'olio di oliva (quasi extra) all'olio di semi, cotti al vapore, a crudo al gusto di marcantonio, o 
...surrogato di.

A cosa servono ? 
- Me lo chiedo spesso... cosa si può fare co' sta roba.
Ai tempi della TV in bianco e nero e carosello te la regalava la zia o la nonna come souvenir della campagna più che altro per non buttarli da loro, te li davano così tu li portavi in città   e con calma li buttavi un paio di anni dopo.
Ci si faceva il coniglio o l'insalata di rinforzo, e altre cose ancora. Una volta si usavano perché al mercato trovavi solo i prodotti di stagione, inoltre non esistevano i frigoriferi. è un ottimo sistema di conservazione. 
Oggi ? Io in mezzo a quelle cose ci ho comprato ad esempio del fegato d'oca, almeno cosi credevo di aver fatto ma poi ho controllato l'etichetta dove stava legalmente scritto: fegato d'oca minimo 10%, carne scelta (da chi?) di maiale 45%, aromi, antiossidante, etc... in una altra confezione di granchio c'era scritto Surimi e aromi naturali poi il E130 cioè la ruggine. Ma i risultai mi sono stati dubbi "sarà questo il sapore? del surimi o del fegato di maiale ?" 
Che metodo avrei di confronto, e soprattutto "con cosa?" Cosa diavolo è il Surimi e che c'entra con la Grancevola, dove si acchiappa, o si pesca sopra o sotto l'acqua ? com'è fatto ? ha otto pinne ? 
Cosi aspetto che qualcuno ne compri... Glielo chiedo, forse un metodo e un motivo ci sarà.
Una bella donna quarantina, in forma, elegante cappotto e scarpe di qualità, non rozza, una certa cura della persona, con accompagno della filippina - (tipologia comportamentale stile “via col vento” con Mami) -, guarda tra le scatole, forse ne compra qualcuna, attendo, poi mi avvicinerò per chiederle delucidazioni tanto con Nicolò non sembro offensivo, attacca bottone maniaco, quindi passo serenamente per un padre impacciato e semmai chiedo se posso darli al bambino e magari come si preparano o si servono. 
Ne compra... yess ! Bene guardiamo cosa :
Tubetto di paté, roba strana un tubetto dentifricesco colore rosa Hello Kitty,
seconda presa barattolo condisci il riso (per insalate), sottaceto marca nota piemontese, carciofini marca anonima ma simil Rustica dal contadino con amore (fatta ad arte con segnature come se fossero scritte a mano da multinazionale tedesca) di quelle cose che in internet si chiamano Fake. A seguire Vongole in barattolo, olive snocciolate col buco.
Non ho nulla da chiedere purtroppo so già che cosa succederà
i carciofini sono fini a se stessi, e/o per un eventuale aperitivo , pizza sicuramente no, ne tantomeno un pasta troppo lavoro per Mami, un riso lessato troppo verrà condito con quel barattolo (con l'aggiunta di un formaggio in busta e sotto cera più wurstel al sapore di qualcosa), le olive andranno ad aggiungersi al riso o forse a un più dignitoso Martini, ed infine languide ed esangui moriranno in un cimitero di stuzzicadenti in un piattino di porcellana Bavaria. Con le vongole gommose faranno un pasta altrettanto gommosa, l'unica cosa che saprà di mare sarà la foto sul buffet in sala delle ultime vacanze in barca coi ragazzi. Infine il paté verrà dato ai bambini che ignari di mangiare scarti alimentari fra una decina di anni durante un soggiorno in Irlanda e davanti ad un salmone fresco li potreste sentire dire: 
"Ma sei sicuro che è salmone ?  È terribile sa come di pesce...."



Tanto per chiarire: io uso alcune cose in scatola i pelati in primis facevo anche la conserva in casa con una compagna, ma quei tempi sono andati, la soia, le acciughe al posto del Garum (vedi a riguardo Allan Bay cuochi si diventa 2 Feltrinelli Milano 2004) sia altre cose. alle volte li compro per curiosità o semplice sfizio. Ai tubetti ramificati alle salse con vita propria e canone d'affitto del frigo registrato alle confetture oramai radiottive e psicadeliche.  Me lo chiedono soprattutto di notte "perché mi hai comprato ?"
"Per curiosità, per usarti in una ricetta al posto del fresco, perchè ti aveva comprata un bella signora. - Rispondo con coraggio e sfacciataggine - "Senti Ciccio io ci ho provato! Sei tu che non combini con nessuna ricetta che ho letto negli ultimi cinque anni". Lo scatolame allora incupito, per dispetto, visto che normalmente spira in ere geologiche, deciderà autonomamente di scadere la settimana prima del giorno in cui io ho deciso di utilizzarlo in qualche surrogato di ricetta con modifica a favore della scatola, ed anche dell'economia familiare, utilizzando, in questo caso ammortizzando, il barattolo al posto del fresco. A questo punto ignaro dalla determinazione del barattolo di scadere, colto così alla sprovvista, sarò costretto a ricomprare un suo simile e a volturargli i contratti, in un ciclo infinito di scadenze e riacquisti.



domenica 25 marzo 2012

"SUI ROMANI" GUIDO PIOVENE 1957


Staccare un romano da Roma è un impresa quasi impossibile.
Tra tutti i popoli è il più popolo, il popolo per antonomasia, il popolo nel senso antico, quello che meno accetta di cambiare con altre le sue caratteristiche popolari, ed è il più restio ad imborghesirsi. Vivace divertente, più amante della vita che delle ideologie. Con Roma è familiare perciò è il più immune alla retorica. Ed è il mettere a livello familiare una città che tutti chiamano eterna, con le sue pietre con la sua storia, gli toglie anche la stima d'ogni altra specie di grandezza. Fra tutti i popoli è quello che ammira meno. L'ammirazione nè un sentimento che ha corso molto breve e superficiale a Roma; il sentimento vero dei romani è livellatore in base alle cose semplici della natura e della vita. Non ammira i potenti nella forza e nell'intelletto, sapendo che passano sempre ma proprio perché non crede in nessuno, essendo scettico e realista sa però circondare quelli di turno se sono potenti davvero, e finché durano, di premure e ossequio. L'ossequio è disponibile l'ammirazione mai. In nessuna città al mondo la potenza è così poco stimata, ma in nessun posto al mondo appartenere al novero dei potenti giova di più. Invece poco giova di voler essere qualcuno il volersi distinguere senza titolo gradi o cariche. La mancanza di ammirazione dei romani per i loro simili si realizza in maniera esplicita. Da questi doppi sentimenti, nasce tra il popolo e i potenti un rapporto misto, servizievole ed insieme confidenziale. La tendenza all'ammirazione si accompagna per il solito alla fede e alla virtù. Essendo poco ammiratore, il popolo romano buono ma non virtuoso, e ignora il moralismo. Il suo profondo istinto è quello di ammettere tutto l'umano ad ogni modo di astenersi da qualsiasi condanna. E la società romana, in tutti i ceti è quella che esclude meno la più incapace di ostracismi per ragioni morali la più pronta alle assoluzioni. Scandali di stupefacenti ed altro, campagne contro la speculazione, denunce interessano come dei racconti che poco commuovono, infatti esaurito il loro corso giornalistico si afflosciano rapidamente.
La filosofia romana è non pensare troppo lo scopo della vita è vivere. È il popolo romano, dicevo, è quello che più rifiuta di imborghesirsi. Vive in compagnia perpetua confidenziale irriverente corre subito al Tu e ai nomignoli, le qualità che onoro sono popolaresche, onora chi è sano chi è forte chi chi può mangiare e bere senza riguardi, chi ama la compagnia e sa stare allo scherzo, ma sa anche difendersi dallo scherzo, ribattere e picchiare il pugno sul tavolo. Onora poi chi sa parlare, non nel senso degli intellettuali, ma nel senso sociale e pratico del botta e risposta pronto e arguto. Ch'è una prova di forza. Vuole che l'uomo sia sincero senza finzioni, franco e senza peli sulla lingua, mantenga fede all'amicizia e non vi manchi per nessuna ragione, né un contrasto di idee né un giudizio morale. Il suo linguaggio corrisponde al carattere è nudo esplicito sboccato. É buono della specie di bontà spietata collegata alla mancanza di ammirazione che aborre la superiorità e distrugge chi emerge, ma poi è pronto a soccorrerlo con lo slancio del cuore. Del resto è la caratteristica media di tutto il popolo italiano. Con questi elementi si può fare un ritratto lusinghiero o un ritratto ostile, dipende dall'umore e dalla mentalità di chi guarda. Ma nessuno potrà negargli d'essere una realtà molto concreta e irriducibile.

venerdì 10 febbraio 2012

IF di Joseph Rudyard Kipling


If you can keep your head when all about you
Are losing theirs and blaming it on you;
If you can trust yourself when all men doubt you,
But make allowance for their doubting too:
If you can wait and not be tired by waiting,
Or being lied about, don't deal in lies,
Or being hated, don't give way to hating,
And yet don't look too good, nor talk too wise;

If you can dream—and not make dreams your master;
If you can think—and not make thoughts your aim,
If you can meet with Triumph and Disaster
And treat those two impostors just the same:
If you can bear to hear the truth you've spoken
Twisted by knaves to make a trap for fools,
Or watch the things you gave your life to, broken,
And stoop and build 'em up with worn-out tools;

If you can make one heap of all your winnings
And risk it on one turn of pitch-and-toss,
And lose, and start again at your beginnings
And never breathe a word about your loss:
If you can force your heart and nerve and sinew
To serve your turn long after they are gone,
And so hold on when there is nothing in you
Except the Will which says to them: "Hold on!"

If you can talk with crowds and keep your virtue,
Or walk with Kings—nor lose the common touch,
If neither foes nor loving friends can hurt you,
If all men count with you, but none too much:
If you can fill the unforgiving minute
With sixty seconds' worth of distance run,
Yours is the Earth and everything that's in it,
And—which is more—you'll be a Man, my son!


«Se riesci a tenere la testa a posto quando tutti intorno a te
L'hanno persa e danno la colpa a te,
Se puoi avere fiducia in te stesso quando tutti dubitano di te,
Ma prendi in considerazione anche i loro dubbi.
Se sai aspettare senza stancarti dell'attesa,
O essendo calunniato, non ricambiare con calunnie,
O essendo odiato, non dare spazio all'odio,
Senza tuttavia sembrare troppo buono, né parlare troppo da saggio;

Se puoi sognare, senza fare dei sogni i tuoi padroni;
Se puoi pensare, senza fare dei pensieri il tuo scopo,
Se sai incontrarti con il Successo e la Sconfitta
E trattare questi due impostori allo stesso modo.
Se riesci a sopportare di sentire la verità che hai detto
Distorta da imbroglioni che ne fanno una trappola per gli ingenui,
O guardare le cose per le quali hai dato la vita, distrutte,
E piegarti a ricostruirle con strumenti usurati.

Se puoi fare un solo mucchio di tutte le tue fortune
E rischiarlo in un unico lancio di una monetina,
E perdere, e ricominciare daccapo
Senza mai fiatare una parola sulla tua perdita.
Se sai costringere il tuo cuore, nervi, e polsi
A sorreggerti anche quando sono esausti,
E così resistere quando in te non c'è più nulla
Tranne la Volontà che dice loro: "Resistete!"

Se riesci a parlare alle folle e conservare la tua virtù,
O passeggiare con i Re, senza perdere il contatto con la gente comune,
Se non possono ferirti né i nemici né gli amici affettuosi,
Se per te ogni persona conta, ma nessuno troppo.
Se riesci a riempire ogni inesorabile minuto
Dando valore a ognuno dei sessanta secondi,
Tua è la Terra e tutto ciò che contiene,
E — cosa più importante — sarai un Uomo, figlio mio!
»

domenica 29 gennaio 2012

per alberto ci si vede al Mugello


Alberto ci si vede al Mugello

Lo pubblico dopo sei mesi perchè prima non ne ho avuto il coraggio


È la seconda volta in un mese
Stavolta l'ho scoperto per caso.
E dire che ci eravamo incontrati ad Agosto.
Via Leoncavallo quello de “la Malapasqua”. Via Somalia il suo quartiere.
Fine Luglio rompo il motorino sull'autostrada, chiamo un vecchio amico
ciao Dani scusa ma fino alle dieci io non rispondo al telefono”
Albe” figurati, quando potevo anch'io ho fatto così
quant'è che non ci vediamo...
risolve comunque il problema.
Cosi dopo una settimana lo vado a trovare,
- Ma cosa hai fatto ?
- No è tutto a posto anzi il dottore m'ha detto che io sono un miracolo...
- Alberto...
- Ma no stai tranquillo
D'altronde non ci vediamo da tanto, un rapporto di lavoro qualche chiacchera due risate una pacca sulle spalle, già ma è li davanti a me, è quello che sono io, abbiamo lavorato insieme per tre anni ci conosciamo da quasi venti.
Le moto una passione vera la sua. Le moto, un lavoro, Metroposta e City Cross e i progetti insieme, alti e bassi, sudore.
poi il divorzio il suo, prima
- cazzo ma i figli ? - e tira dritto come un mulo
rispetto, simpatia, quel suo fare cordiale e schietto, che male fa se ti dice la verità
il divorzio il mio - cambio città e ci si perde di vista, poi ci si vede
oggi prendo il telefono non risponde
- cazzo che stronzo che sono,-
m'aveva detto fa male non sapevo quanto
fa male davvero 
Addio Alberto
un tuo amico ha scritto “ci si vede al Mugello”
corri quanto e dove vuoi, te lo sei meritato.    

E scialla sto


io lo so, che non devo entrare nelle conversazioni a metà che poi ci rimango male - alle volte non li capisco, ad esempio ho partecipato a questo:

A mi parla :“C'e oh metti lo scudo?”
IO : si va bene, ma perché ?
A: Pe er picchetto ?
B: Allora che famo sa  ?
A: Uno secco scialla.
B: Ma c'è sta pure l'handicap ?
A: See, Handicap uno scialla, e paga 2 e ottanta
B: see e mo' so' due de fila in casa mica ie la famo cosi è zozza.
C: t'ho dicevo chera così 
A: Ma t'avevo detto lartra settimana dellannover
C: Guarda qua che c'è una nuova applicascion che se la scarichi a vedi che è on line però non tutte vanno bene tipo rai uno se impalla.
_ e nel mentre gioca cor telefonino _
Io : scusate ma di che stiamo parlando ?
C: no je stavo a mostra che se tu te connetti su itali.it slash qualcosa - che io non ho capito - poi fai up cosi cor tasto verde vedi pure a Rai solo che va lento e non sempre prende, pero è Hd .
Io: AHHHHHHH allora ...
A: che fai tah giochi ?
Io: va bene questi so i cinque miei, ma di cosa parliamo ?
B: Daaaa Roma scialla.
IO: E allora sciallo sto! speriamo bene.

sabato 31 dicembre 2011

This's England.


"Don't Give Up"
in this proud land we grew up strong
we were wanted all along
I was taught to fight, taught to win
I never thought I could fail

no fight left or so it seems
I am a man whose dreams have all deserted
I've changed my face, I've changed my name
but no one wants you when you lose

don't give up
'cos you have friends
don't give up
you're not beaten yet
don't give up
I know you can make it good

though I saw it all around
never thought I could be affected
thought that we'd be the last to go
it is so strange the way things turn

drove the night toward my home
the place that I was born, on the lakeside
as daylight broke, I saw the earth
the trees had burned down to the ground

don't give up
you still have us
don't give up
we don't need much of anything
don't give up
'cause somewhere there's a place
where we belong

rest your head
you worry too much
it's going to be alright
when times get rough
you can fall back on us
don't give up
please don't give up

'got to walk out of here
I can't take anymore
going to stand on that bridge
keep my eyes down below
whatever may come
and whatever may go
that river's flowing
that river's flowing

moved on to another town
tried hard to settle down
for every job, so many men
so many men no-one needs

don't give up
'cause you have friends
don't give up
you're not the only one
don't give up
no reason to be ashamed
don't give up
you still have us
don't give up now
we're proud of who you are
don't give up
you know it's never been easy
don't give up
'cause I believe there's the a place
there's a place where we belong

ai minatori inglesi non è servito a molto, ma è maledettamente valido. auguri a tutti per il 2012.    

venerdì 16 dicembre 2011

Natale è alle porte, nel solito supermercato

Desidero comprare un panettone, l'ho detto già che sono un conservatore, siamo in coppia un sabato qualunque.
Io : “ecco qua che ne dici se ci portiamo a casa un bel panettone che fa tanto Natale ? ” Lo dico mentre penso a come gli sarà venuto in mente al panettiere cinquecentesco, chissà da dove deriva e perché si chiama cosi.... e che di bello a Natale c'è proprio una abbondanza di dolci, su cui si può tenere la conversazione per ore, ai bambini che ne ingoiano quintalate fino a sentirsi male...
Annie : “ma con tutti questi grassi non pensi che aMMangiare” pensando probabilmente ai pantaloni nuovi e alla pancia che verrà, “dopo tutto quello che ti ingoi anche il dolce”…
Io: “io non ingoio, e quali grassi, la cena di Natale è a base di pesce” penso nel mentre alle mani appiccicose di pesce, ai pantaloni una taglie in più di velluto e comodi che uso a Natale, a chi se ne frega della pancia, avrò due kili in più a vacanze finite e manco ne sono sicuro.
Annie : “si ma tu lo sai che io non mangio il pesce e neanche i canditi” e pensa a troppe cose per scriverle.
Io: “va bene tu compra pure un dolce “senza” ma a me l'uva passa e i canditi piacciono così è fatto il panettone”. Nel mentre immagino un pasticcere nel castello Sforza che impasta mentre l'aiuto gli suggerisce di mettere prugne o carciofi nel dolce....
Annie : “si ma solo a te piacciono” nel mentre pensa al catalogo delle amiche schizzinose e bercianti, a una mandria di anguille bulimiche dalla dieta forzata...
Io penso - Tanto meglio lo mangio da solo ! - invece dico : “sono loro gli altri gli strani, è da - esagero un pochino – duemila anni che si mangia il panettone con i canditi e l'uva passa”- anche io so che i re magi non l'hanno mangiato -“condivido con te magari che spesso i canditi sono di pessima qualità, ma mangiare un panettone senza è da deficienti, questo è inconfutabile”.
Annie sfida: “io compro questo” acchiappa un pòliffo panettonesco E LO METTE NEL CARRELLO.
Io maledico il signor packaging che avrà sicuramente le sue buone ragioni ma con quale ragionamento ha prodotto un panettone e ne mischia liquore a caso limone cioccolata di tre tipi in un Pandoro con glassa e con di margherina e non so cosa altro. Mi chiedo se non prova la benché minima vergogna. Dormirà tranquillo la notte ? Non lo perseguiteranno quelli di Slowfood ? Sua nonna non gli apparirà nel sonno urlandogli “pentiti” ?.
Io: “ma un torrone invece” penso di salvare il salvabile.
Annie quello de L'Aquila? Starà pensando vabbè fallo contento una volta.
Io, cedo : “si quello che piace a tua madre” resa totale.
Annie : “Però io il panettone lo prendo lo stesso se viene qualcuno”.
Io no, meglio di no, tanto poi sai come va a finire melo devo mangiare io perché tu vai in fissa che non ti entrano i pantaloni, a me fa schifo 'sta roba mischiata a caso, io a casa non lo porto, punto!” e penso esattamente quello che ho detto.
Insieme: “e se prendiamo un vino?”.