Acquerello,
invecchiato come un vino d'annata.
In
Piemonte non si invecchia solo il barolo ma anche il riso.
Ovvero la mia personale visione del lusso.
In
principio fu un risotto, amo mangiare bene è evidente e, il connubio
mangiare bene spendere il giusto alle volte mira verso prezzi al di
sopra del
possibile umano (almeno per me). La grande cucina che non
sia quella di casa richieda una serie di prodotti di qualità che
esiste ma è rara e spesso cara.
Livorno
Ferrarris è nel Vercellese, sono andato al Ristorante Balin, che è una buona
osteria, proprio davanti ad una statua con la rana, (rana e riso).
Qui il padrone, oste, paterfamilias, cuoco è Angelo Silvestro (detto
il “Balin”) dal 1977 dietro i fornelli di questa osteria, con un
precedente da bancario.
É
lui che mi ha fatto mangiare la Panissa. Mi sono imbattuto così nel
suo menù dove c'erano quattro risotti: Panissa appunto, gorgonzola e
peperoni, con le lumache, e una variante carbonara onesta e ben
fatta. Ma tra i carnaroli c'era un nome sfacciatamente pregiato il
riso
acquerello.
La Tenuta Colombara è a cinque minuti a piedi. Che faccio ci vado?
Non ho avuto udienza dal patron Piero Rondolino che ha sempre
sostenuto la validità dell “invecchiamento del riso”. Lo ricordo
però in una sua presentazione del 2000 al lingotto durante una
manifestazione Slowfood: “Il
20% delle calorie assorbite dagli uomini nel mondo viene dal riso”.
“È soprattutto una questione di gusto. Per avere un buon riso,
fondamentale è il fattore tempo”
L'invecchiamento
del risone,
il riso grezzo, serve per rendere stabile l'amido. Qui lo fanno
invecchiare da uno a sette anni in silos refrigerati.
L'invecchiamento è
un procedimento antico, anche se poco praticato, viene considerato un
lusso per le spese di stoccaggio e refrigerazione, per il calo
biologico di peso. Tutti oneri che poi gravano sul prezzo finale,
infatti lo trovate a Eataly ma non è un riso economico stiamo sui
12 euro al chilo. La raffinazione (la sbiancatura) è frutto di una
serie di operazioni esclusivamente meccaniche detta ad Elica, una
tecnica messa a punto nel 1875, che permette agli elementi
nutrizionali più preziosi (sali minerali, proteine, vitamine),
contenuti in maggiore percentuale nella parte esterna del chicco, di
penetrare all'interno del granello. Il riso risulta arricchito,
perfettamente integro e di aspetto mielato. Insomma
è talmente buono che tra le ricette proposte dal loro uffico stampa
ci sono Alain
Ducasse
con fave, piselli e verdure di stagione, Davide
Oldani
con lo zafferano. Quest'anno a taste Milano Pietro
e Francesca (Singerfood)
l'hanno fatto con l' invecchiato sette anni, Barbabietola e nero di
seppia
Ora
io che non sono nessuno che ricetta vi metto ? Sceglierne una è
improbabile.
Ma
lasciatemi questa sensazione di una cosa esagerata
Allora
una mia ricetta, in base alle mie esperienze e alla opulenza che mi
suscita un invecchiamento da sette anni.
La
chiamerò la Gola
sfrenata
piemontese,
buona per una cena speciale a casa mia dove getterò in pochi bocconi
tutti i soldi della paghetta.
l'Ambito
il Piemonte, o lalmeno cosa ne conosco io:
Abbiamo detto l'acquarello
(un ½ kg)
La
barbera 2 litri di Rinaldi o Coppo anche per cucinare, per
Antipastare un bel
Erbaluce di corpo.
Per sua maestà Il Barolo: è
l'occasione giusta e mi ci bevo o un Cappellano (normale il piede
franco lo userò per la conquista del mondo a risiko). O un B.
Mascarello. (rip per tutti e due) e goccetto per me. Un gorgonzola
buono, I peperoni (che loro mettono con a salsa all'aglio). I
fagioli, l'aglio sotto aceto (buono). La meravigliosa carne
Piemontese. In questo caso la coda (magari con un pezzo in più che
mi ci faccio una tartare (alla quale aggiungerei una salsa di mela e
senape), le pere. Una tavoletta di cioccolata di Baratti Torino (la
70% quella con l'etichetta rossa). Del sedano bianco, uva passa.
Quindi ho due piatti (risotto pere e gorgonzola da fare freddo in
tortino) e (Coda di Bue)
Antipasto
a tema Crostino coi peperoni, e una con la purrea di fagioli.
Bruschette
di lardo a fette.
Tartare di carne con salsa di senape e mele
Per
il risotto
con la coda
di bue in pezzi da cuocere stufata a fuoco basso e coperta, con un
trito di verdure sedano e vino rosso pochi pomodori pelati. Tagliate
la coda con un coltello da cucina, seguendo le giunture della stessa
e cercando di non spezzare l'osso. Lavateli sotto acqua corrente
fredda, tamponateli con un canovaccio pulito.
Tritate
grossolanamente il lardo, l'aglio, la cipolla, la carota e il sedano
e tenetelo da parte; tritate anche il prezzemolo. In una pentola
capiente mettete l’olio extravergine d’oliva e metà del lardo
tritato e fatelo rosolare.
Quando
il lardo sarà ben soffritto, unite la coda e fatela sbianchire.
Aggiungete chiodi di garofano . Bacche di ginepro, il trito di
verdure preparato prima e una manciata di prezzemolo tritato;
lasciate cuocere a fuoco basso fino a che non si sarà asciugato bene
il tutto. A questo punto, salate pepate e sfumate con il vino rosso
quindi lasciate cuocere a fuoco basso, con il coperchio, per almeno
20 minuti. Trascorso questo tempo, aggiungete due litri di vino rosso
e pomodori pelati, ben sgocciolati e tagliati a pezzetti e mescolate.
La coda dovrà cuocere, coperta e a fuoco basso, per un minimo di 2-3
ore, a seconda dell’età e della qualità dell’animale rimestando
di tanto in tanto. Se durante la cottura, la preparazione dovesse
asciugarsi troppo, unite acqua bollente. Pulite le due costole di
sedano bianco, che serviranno per la salsa, dai loro filamenti e
divideteli a piccoli pezzi. Sbollentate il sedano in acqua bollente
per un paio di minuti, scolateli e teneteli sa parte.
Mettete
in ammollo l'uvetta in acqua calda, per ammorbidirla, per una decina
di minuti, e strizzatela.
Controllate
la coda: la carne sarà pronta quando accennerà a staccarsi
dall’osso. Poco prima di spegnere il fuoco, aggiungete mezza
tavoletta di cioccolato, dopo cinque minuti prelevate la coda.
Mantenendo il sugo per il risotto. Tostate
quindi il riso con il battuto aggiungete ora il sedano sbollentato;
l'uvetta strizzata;
i
pinoli e man mano la salsa della coda, mescolate bene il tutto e
fate cuocere. Quando è al dente Servite con adagiato sopra o a
fianco uno o più pezzi di coda.
Per
il tortino
Preparate il riso con cipolla aglio e lardo tostatelo aggiungete il
burro e il brodo, quando è al dente e molto all'onda spegnete e mantecate con il gorgonzola
A
parte sbucciate tre pere
fatele a dadini e doratele in pentola con zucchero e olio di oliva un
mestolo di vino, bianco e caramellatele. Aggiungetele al riso.
E
mettetele ancora calde in una formina da ciambellone imburrata e
passata con il pane grattato, inserite il riso le pere cotte e
coprite con il pane.
Cuocetele per 20 in forno a 120 gradi fino alla
doratura.
Freddare
e servire tiepida a fine pasto.
Fatevi
un buon bicchiere di Barolo (Barbaresco, Ghemme, Roero, etc. ) alla
mia salute.
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