martedì 3 giugno 2014

haute e desco : paul bocuse a casa mia potere a tavola

Piccola cronaca del mondo culinario tra libri e ridicolo #stayfear appunti per un blog infinito 


La domanda da farsi è questa: qual'è lo scopo della cucina?
Qual'è la ricerca che i Gastronauti si pongono, con quale approccio con cui vi recate a tavola ?. 



Questa è la parte strutturale, massimalista cioè : 

Da un lato l'uomo per sopravvivere si nutre.

La scissione del carbonio e dell'amido L'acquisizione di acqua vitamine e sali, di lipidi o grassi, di proteine, zuccheri, glucosio e aminoacidi e fibre e tutto ciò che serve a vivere (non a sopravvivere ma a vivere) lo prendiamo dal cibo.  

Dall'altro ne fa un segno di potere : 

Anthelme Brillat-Savarin (1755 -1826)   Physiologie du Goût scrive  : "L'universo non esiste senza la vita, e tutto ciò che vive si nutre". Gli animali si nutrono; l'uomo mangia: solo l'uomo di spirito sa mangiare. Il destino delle nazioni dipende dal modo in cui si nutrono.Il creatore, obbligando l'uomo a mangiare per vivere, lo invita con l'appetito, e lo ricompensa con il piacere". Da qui poi corre una strada tra ricerca di opulenza e una di equilibrio con il pianeta. Con l'urbanizzazione, dal 2010 siamoper 50 per cento cittadini e 50 per cento contadini/allevatori e gli scambi internazionali si arriva al concetto di calcolo dell'impatto sull'ambiente e consumo di acqua e risorse naturali per la creazione di un piatto.


Un docente americano  Micheal pollan descrive nel dilemma dell'onnivoro la destrutturazione dei processi formativi del piatto e il loro impatto ambientale suddiviso nelle tre branche di cacciatori/procacciatori di cibo : processo industriale, Bio e raccoglitori. Mentre Il processo formativo e culturale del cibo arriva a definire ciò che si mangia come straordinario, e giusto o sbagliato secondo una definizione piuttosto geniale ne "Buono giusto e pulito" di Carlin Petrini il fondatore di terra Madre e Slowfood. 

Qui cerco di arrivare alla sostanza "è che noi siamo il risultato di ciò che mangiamo".  Ora stabilito che il cibo è di primaria importanza, cerco di capire come si arrivi alla Haute...


Massimo Montanari docente universitario e storico, riesce con una semplice osservazione su i cibi a tracciare una storia degli scambi commerciali mondiali e a legare i movimenti economici con le nostre usanze alimentari. Movimenti di sale o uso della melanzana o dello zucchero producono fortune o miserie di civiltà.
come la Guerra di Ferrara o Guerra del sale 1482 1488, o il salario dei romani, il pepe per Marco Polo etc. 

Quindi sostanze semplici implicano guerre, schiavi, galere, carestie. 


Ma anche il contesto ha la sua specifica importanza. determinato che il cibo ha un valore fortemente economico il suo possesso o la sua esclusiva ne fanno segno di Potere. per questo regnanti e mercanti borghesi, cercano attraverso il cibo di manifestare potere, di sottomettere un ospite e di generargli incutergli referenza e timore. 

Grandi re grandi cuochi ... il Trimalchione, Vatel e il Re sole, Carème e Tayllerand, sono solo esempi di opulenza e sfarzo gastronomico, badate bene non è solo un fenomeno europeo Pur Sina o Avicenna, Kayyam si scontrano con i precetti del Corano, in cina la tradizione imperiale prevede Banchetti di tre giorni e vale anche per altre civiltà. La civiltà Caucasica (quella del vello d'oro) è nota per la Supra (un banchetto di !03 brindisi e 106 portate),in Iran sino a Pahlavi Shiraz era nella tenuta dello scia il regno del vino di Noè, (kackethi). 

 Quindi noi ora osserviamo il cibo come potere. Ed ecco perchè la Haute ha bisogno di struttura ed effetto scenico. 
Ne deriva  un secondo rapporto 
Il cibo visto come seduzione. 
(%0) continua....     




Nessun commento:

Posta un commento