Continua
la ricerca di un format televisivo americano per cui fare una serie
italiana di successo. Desperate
Housewives -(I segreti di Wisteria Lane), è una serie televisiva
made in USA ideata da Marc Cherry trasmessa dalla rete televisiva ABC
dal 2004 al 2012.
Ambientata
nel quartiere fittizio di Wisteria Lane, in una città qualsiasi. La
serie tratta delle vite di quattro casalinghe che combattono le loro
battaglie domestiche sullo sfondo di molti misteri che sconvolgono
l'apparente tranquillità della ricca periferia borghese americana.
Cronaca impietosa della' American way of life, la serie è un
fenomeno mediatico statunitense senza precedenti, in Italia ha avuto
un discreto successo di pubblico. Ovviamente come nella precedente
occasione bisognerebbe attualizzarla, trasportarla nella realtà
italiana. Ma dove trovo un quartiere così attiguo un wisteria lane
italiana ? Ovvio Torpignattara case basse due tre piani al massimo,
attiguo vicini che ancora parlano tra loro. Ma le casalinghe
disperate ? Borghesi e annoiate abbastanza ricche ? I baby pensionati
dei ministeri italiani ecco la soluzione i 50enni nulla facenti da
bar disperati cassa integrati che non riescono a rientrare nel
fantomatico mondo del lavoro precariati disperati ecco
Precari
disperati : I
miei personaggi
Roberto
informatico di bell'aspetto dopo una vita in Telesia in Almabio
e call center come supervisor, sistemista, telefonista e operatore
sono sei mesi che non lavora più. Si arrangia sistemando cassette
della frutta al banco dei suoceri e lavora Part_time come
assemblatore di Pc presso una società cinese. Luigina sua moglie
invece ancora ha le supplenze presso una scuola media di Pomezia e fa
avanti indietro.
Radi:
lui è emigrato in Italia negli anni 80 quando di euro non si parlava
fa le pizze e lavora solo la sera, ma da un po' lo chiamano solo il
fine settimana. È stanco i suoi tre figli non li vede da due anni la
moglie nemmeno, non ricorda neppure come si chiama il suo vicino di
casa. Vorrebbe tornare a casa sua ma non ce la fa coi soldi. Nel
mentre una casa l'aveva costruita ma i figli non hanno voglia di fare
nulla è solo per mandare a casa un po di soldi deve saltare i pasti
da qualche mese.
Paolo:
ex pubblico precario Co Copro cinquant'anni, ne ha passati sette in
cassa integrazione. Di dodici lavorati metà e metà. La azienda dove
lavorava è fallita più volte e ogni volta cambiando nome lo
riassumeva per agevolarsi degli sgravi, e ricondurlo nel limbo degli
inutili. Non sa fare niente perché nulla gli hanno mai chiesto di
fare. Archiviava dati che nemmeno leggeva, tanto era consapevole che
non servivano a nulla. L'esclusivo scopo era di prendere le prendere
finanziamenti poi la società falliva. Un giorno conobbe un grande
manager pubblico, fu felice ma dopo un paio di finanziarie fece
crepare la struttura mettendolo finalmente in cassa integrazione. Si
è apaticamente abituato all'Inps, all'ufficio di collocamento, ai
vari sindacati dove conosce tutti e tutti lo conoscono. Passa le sue
giornate a leggere libri ora che di tempo ne ha.
Maurizio
quasi quarantino è calabrese, è emigrato alla fine degli anni 70
con la famiglia. Spende la vita alla ricerca di un lavoro vero. Laura
in Antropologia costruita dopo dodici anni di duro assenteismo dai
banchi dell'università. Ma poi non ha saputo che fare. Per fortuna
un suo zio commercialista gli manda denaro da investire e lui si
ritaglia la sua quota. Compra negozi che poi vende ai cinesi. Non è
una attività molto impegnativa e a lui piace tanto lo zio che nel
mentre è diventato senatore, gli ha promesso un posto fisso magari
all'università, lui fuma canne tutto il giorno e aspetta. Ha un
passato da punk bestia, la politica è troppo per lui, tanto per
arrotondare ogni tanto spaccia marijuana.
Roberto:
romano quarantino sfacciato, laurea in Scienze politiche precedenti
esperienze come giornalista, consulente, operaio ragioniere,
magazziniere, chiusa l'ultima azienda nel 2010, rimasto inoccupato ha
prima divorziato, perso tutto e non ha più trovato un altro posto
di lavoro. Ha una vita sociale e una buona dose di ottimismo si
applica si da da fare ma non arriva a fine mese.
Troppo
irreale ? Una cosa così chi la guarderebbe ? … Eppure per quanto
assurdo parlo di cinque persone reali, che conosco e che vivono
accanto a me. Le loro tresche sentimentali sono poco divertenti, le
loro vite tropo monotone ?
Già,
manca quel pathos che ci fa immedesimare solo nel meglio. Devo
concentrarmi sui radical chic quelli che fanno la spesa Bio, e hanno
problemi perché l'ultimo i phone non gli funziona.
Ma
non c'è gente così tra quelli che vedo in giro
mi
sa che questa cosa non si po' fare cerco una altra serie
sceneggiatori
della fox temetemi arrivo e vi rompo il c...o
ragazzi
voi che mi leggete mandate suggerimenti magari aiuta ..
Servo
vostro danielereadymade@gmail.com
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